Tra le prime ad essere messe in commercio dalla Zecca dello Stato sono proprio quelle risalenti al periodo delle Guerre Mondiali, lanciate come “banco di prova” tra i mercati.
Durante l’era monarchica del “Regno d’Italia” fu coniata dunque la moneta da 10 centesimi di nichelio con un double face molto caratteristico. Da un lato spicca l’immagine del volto di profilo dell’allora Re Vittorio Emanuele III; mentre l’altra “faccia” raffigura un’ape che produce il nettare su un fiore: ecco perchè il nome tecnico corrisponde a “10 centesimi Ape”
Ecco perchè questo esemplare economico, oltre ad essere coniato per rendere onore alle gesta monarchiche del re e della politica di quei tempi, risulta davvero rarissimo. Rovistarlo e scovarlo tra i cassetti dei ricordi può renderci davvero felice e fortunati. La numismatica si è espressa con attenzione nel dare un valore economico a questa “prova di stampa”. Al tempo erano state circa 986 mila le copie messe in circolazione, ma ad oggi, possederle ancora potrebbe farvi sognare.
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Vale sempre il discorso dello stato di conservazione di un esemplare, che fa tutta la differenza, nello stabilire il corrispettivo minimo di valore. Si può andare dai 1.000 ai 2.000 euro di guadagno, se si rispettano tutti i parametri, indicati dagli esperti: perchè non approfittarne?
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