Nasce BearID: il sistema per individuare e salvaguardare gli orsi

Grazie ad un programma sviluppato da alcuni esperti sarà possibile riconoscere con quasi totale certezza singoli esemplari di orso per monitorarne lo stato di salute: si chiama BearID.

Orsi bearID sistema
(Getty Images)

Si chiama BearID il sistema algoritmico sviluppato da alcuni esperti e studiosi degli orsi grizzly negli USA che consentirà di monitorare le condizioni di singoli esemplari del grande mammifero. Una biologa e due sviluppatori hanno creato questo programma che appunto permetterà di individuare con quasi totale certezza le specie di orso.

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BearID, il sistema per individuare gli orsi: grande aiuto alla specie

Un esemplare di Orso Nero (Getty Images)

Melanie Clapham, della British Columbia, in collaborazione con Miller e Mary Nguyen, geni della Silicon Valley, sono i fautori dell’innovativo progetto. Grazie all’utilizzo di Wildlabs.net è stato creato un sistema talmente preciso da riuscire a tenere sotto controllo parametri vitali degli orsi di tutto il pianeta.

Ma prima di giungere alla tanto ambita meta la strada è stata lunga. Gli esperti sono partiti da un programma che effettuava il riconoscimento dei cani, riporta La Repubblica. Successivamente all’interno del sistema sono state inserite foto di orsi si da insegnare al sistema a distinguerle. A rendere distinguibili i plantigradi caratteristiche somatiche come la fronte, il muso e le orecchie che il sistema è in grado di discernere con una percentuale di riuscita altissima: si parla dell’80%. Una vera svolta nella salvaguardia di questa specie sempre più minacciata e messa all’angolo dalle attività umane che ritengono il grande animale una minaccia.

BearID nasce con un obbiettivo, riporta La Repubblica, ossia quello di fornire un aiuto ai grandi parchi dell’America Settentrionale dove popolazioni d’orsi vivono da sempre. In particolar modo i grizzly. Non si esclude però che da Oltre Oceano possa giungere anche nel vecchio continente, addirittura in Italia dove l’orso bruno è ormai divenuto specie a rischio.

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Questo programma, come altri, agevola il lavoro di chi quotidianamente si batte per preservare specie a rischio. Si veda ad esempio quello utilizzato negli Stati Uniti d’America su alcune imbarcazioni per tutelare dalla pesca testuggini e squali. Per poi continuare con il Canada che ha sviluppato dei veri e propri detector per orsi polari che avvisano quando la loro presenza è eccessivamente vicina all’uomo.

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M.S.

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