Pandemia, c’è un dato positivo netto rispetto alla prima ondata

Il tasso di mortalità del virus è sceso sotto l’1%. Se a marzo eravamo infatti sopra al 10% dei contagiati totali, ora siamo scesi sotto l’1%

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Cellule Covid-19 (Getty Images)

La pandemia vive la sua piena seconda ondata in questo momento. Il picco dovrebbe arrivare tra dieci giorni per poi riprendere a rallentare, grazie anche alle restrizioni in atto in maniera crescente in tutto il paese. In un’intervista al Corriere della Sera, il direttore sanitario dell’ospedale Lazzaro Spallanzani, Francesco Vaia, ha parlato dei dati e ha sottolineato un aspetto molto positivo che riguarda questa seconda fase della pandemia. Il tasso di mortalità, infatti, è sceso da oltre il 10% di marzo all’1%. Un risultato importante che va analizzato e che ci fa guardare positivamente avanti nonostante tutto: “Il tasso di mortalità a causa del Covid oggi è diminuito notevolmente. Se a marzo eravamo infatti sopra al 10% dei contagiati totali, ora siamo scesi sotto l’1%.

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Pandemia, il dato positivo

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Studio di laboratorio Covid-19 (Pixabay)

Inoltre, il direttore ricorda che una ricerca – condotta su 61 pazienti morti nel Lazio, in Umbria e in Abruzzo, di cui 48 uomini e 13 donne di età compresa tra 35 e 90 anni – conferma che la maggior parte delle vittime è affetta da altre patologie: ipertensione, diabete e cardiopatia cronica per prime. I dati – continua il direttore – dicono due cose. Che l’età media delle vittime resta alta. E che le patologie di cui soffre chi muore per il coronavirus sono la classiche malattie legate a uno stile di vita poco corretto. Il che ci deve far riflettere”. Riflessioni di cui chiaramente bisogna fare tesoro ma che non cambia di troppo la problematica principale scaturita dal Covid-19 che riguarda la sofferenza e la pressione del sistema sanitario. Intanto il Ministero della Salute ha pubblicato il bollettino relativo all’epidemia in Italia. I casi di contagio hanno subito un incremento di 27.354 unità.

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Covid – FOTO Getty Images

In aumento anche le persone ricoverate in terapia intensiva, ad oggi 3.492 in totale e 70 in più di ieri. Il numero delle persone guarite è giunto a 442.364 con un incremento di 21.554 unità. Sono stati invece 504 i decessi.

 

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