Riforma pensioni 2021, blocco rivalutazioni, Ape Social e Opzione Donna: tutte novità della Legge di Bilancio
La legge di bilancio del 2021 è allo studio del Consiglio dei Ministri che proprio in queste ore sta valutando ulteriori modifiche alla bozza che già sta circolando da alcuni giorni attraverso i mezzi di comunicazione. Sono previste delle novità anche per quanto riguarda le pensioni, tema sempre molto caldo. Intanto dovrebbe essere confermato il blocco delle rivalutazioni delle pensioni fino al 2022. Notizia non positiva per chi sperava di trovare qualcosa in più in busta. Confermata l’Ape sociale alla quale viene aggiunta la novità che anche i disoccupati possono beneficiarne, pur non avendo tutti i requisiti contributivi e assicurativi. L’Ape Sociale tocca ai lavoratori che hanno maturato il requisito dei 63 anni di età, con almeno 30 anni di contributi versati. Possono accedere all’Ape sociale i lavoratori invalidi, i caregiver o i disoccupati, i lavoratori gravosi con almeno 36 anni di contributi. La novità è che a questi si aggiungono per il 2021 anche i disoccupati che non hanno potuto ricevere la Naspi per la mancanza del requisito assicurativo e contributivo.
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Potranno poi accedere alla pensione anticipata con Opzione Donna le lavoratrici che matureranno il requisito anagrafico e contributivo entro il 31 dicembre 2020. Invece, per quanto riguarda il 2021, Opzione Donna si applica alle lavoratrici di 58 anni di età, che diventano 59 anni per le lavoratrici autonome, e 35 anni di anzianità. Altra novità riguarda i lavoratori partime il cui montante di ore è calcolato sull’annualità. In tal caso si verificano dei periodi non lavorati. Per costoro, la novità è che i periodi non lavorati sono riconosciuti ai fini del requisito dell’anzianità per la pensione.
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Per quanto riguarda il tema dei contributi pensionistici, nella legge di bilancio è introdotto un incentivo per le assunzioni che prevede l’esonero versamento a carico del datore di lavoro dei contributi per 36 mesi in caso di assunzione di under 35 a tempo indeterminato. L’agevolazione sale a 48 mesi per quanto riguarda le aziende delle regioni del Sud del paese.
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