Il Ministero della Salute, nella giornata di oggi, martedì 17 novembre, ha comunicato i dati dell’epidemia da coronavirus in Italia tramite bollettino.
Aggiornato lo stato dell’epidemia da Coronavirus in Italia. Stando alla tabella sanitaria odierna del Ministero della Salute, i casi di contagio sono saliti a 1.238.072 con un incremento di 32.191 unità. Di questi sono attualmente positivi 733.810 (+16.026) soggetti. In salita ancora anche i pazienti ricoverati in terapia intensiva, ad oggi 3.612 in totale e 120 in più di ieri. I guariti dall’inizio dell’emergenza in Italia ammontano a 457.798 con un incremento da ieri di 15.434 unità. Nelle ultime 24 ore, purtroppo, si sono registrati 731 decessi che portano il bilancio complessivo delle vittime a 46.464.
Coronavirus, bollettino: i numeri del Covid-19 in Italia nella giornata di lunedì 16 novembre
Il Ministero della Salute nella giornata di ieri ha comunicato i casi di contagio erano saliti a 1.205.881. In aumento anche i soggetti attualmente positivi che ammontavano a 717.784, così come i pazienti ricoverati in terapia intensiva, ieri 3.492 in totale. Il numero delle persone guarite era giunto a 442.364. Nelle ultime 24 ore si erano registrati 504 decessi che portavano il bilancio complessivo dall’inizio dell’emergenza a 45.733.
La Regione Abruzzo, si leggeva nelle note, comunicava che dal totale dei positivi era stato eliminato 1 caso, in quanto non paziente Covid. Anche l’Emilia Romagna, per la stessa ragione, eliminava 1 caso.
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Coronavirus, bollettino: i numeri del Covid-19 in Italia nella giornata di domenica 15 novembre
Stando alla tabella sanitaria del Ministero della Salute, i casi di contagio dall’inizio dell’emergenza a domenica erano saliti a 1.178.529 . In aumento anche i soggetti attualmente positivi che risultavano essere 712.490, così come i pazienti ricoverati in terapia intensiva che ammontavano a 3.422. Il numero dei guariti era giunto a 420.810. Si aggrava ancora il bilancio dei decessi portando il bilancio complessivo in Italia a 45.229.
La Regione Abruzzo, si leggeva nelle note, segnalava l’eliminazione di 1 caso in quanto duplicato. Anche l’Emilia Romagna sottraeva un caso dal totale, in quanto giudicato non caso Covid-19. Infine la Regione Umbria segnalava che nei ricoverati in Terapia intensiva era considerato un caso trasferito da altra Regione, non considerato quindi dalla Regione Umbria come nuovo positivo.
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Pandemia, mortalità più alta dell’influenza in terapia intensiva: lo studio
La mortalità nei reparti di terapia intensiva per il Covid-19 è di poco superiore al doppio rispetto a quella dell’influenza. A far emergere il dato è una ricerca della dottoressa Natalie Cobb dell’University of Washington pubblicata sugli Annals of the American Thoracic Society. L’analisi, come riporta la redazione de Il Messaggero, ha evidenziato che il tasso di mortalità in rianimazione per coronavirus ammonta al 40%, mentre è del 19% per l’influenza.
La ricercatrice ha condotto lo studio analizzando i dati clinici nella loro completezza di 65 soggetti in condizioni critiche con il Covid-19 e di 74 affetti dall’influenza A o B. Tutti i pazienti facenti parte del campione sono stati ricoverati in terapia intensiva tra l’1 gennaio 2019 e il 15 Aprile del 2020. A parità di condizioni, tali da influenzare la prognosi, come età, sesso o malattie pregresse, è emerso che la mortalità per i pazienti con influenza è del 19%, mentre sale al 40% per i soggetti positivi al coronavirus. A questo, riporta Il Messaggero, si aggiunge che per i pazienti Covid è necessaria una ventilazione meccanica più a lungo e sviluppano una sindrome respiratoria acuta grave con esiti peggiori rispetto ai soggetti con influenza che sviluppano la stessa sindrome.
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Il virologo Crisanti: “Riaprire tutto a Natale? Sarebbe moralmente inaccettabile”
“Sarebbe moralmente inaccettabile se riaprissimo tutto a Natale, per fare tutto il casino fatto in Sardegna quest’estate e ricominciare dall’inizio“. Queste le parole di Andrea Crisanti, professore ordinario di microbiologia e virologia all’Università di Padova, ospite questa mattina della trasmissione Agorà. Crisanti ha poi proseguito parlando dei numeri relativi all’epidemia diffusi ieri dal Ministero della Salute spiegando che i casi non stanno aumentando al ritmo della scorsa settimana. “Facendo, però, le debite proporzioni, se ieri – prosegue- fossero stati fatti 210-220mila tamponi, saremmo arrivati a circa 35-36mila casi di contagio. Quindi ci troviamo davanti ad una stabilità, piccole variazioni rispetto al numero dei casi“.
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Pandemia e scuole: la situazione regione per regione in Italia
Un nodo gordiano ancora da sciogliere quello relativo alla riapertura delle scuole ed alla loro correlazione con una nuova impennata della curva epidemiologica. Secondo numerosi esponenti della comunità scientifica la vera criticità sarebbe stata rappresentata da un ritorno all’utilizzo dei mezzi di trasporto pubblici i quali, soprattutto nelle grandi metropoli, non sarebbero stati in grado di portare avanti il servizio seguendo le linee guida del CTS e dunque in totale sicurezza. Unitamente alla ripresa a pieno regime anche delle attività lavorative, la grande affluenza, avrebbe determinato la più grande criticità della Fase 3.
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Ad oggi a seguito delle nuove misure indicate dal Governo nel suo ultimo DPCM numerosi sono gli alunni tornati a seguire le lezioni a distanza. Dove invece proseguono le attività in presenza, invece, non di rado si registrano quarantene e casi di positività. La situazione Regione per Regione.
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