Irlanda, ragazza torturata per anni dalla matrigna: “Mi chiamava Cenerentola”

Una giovane ragazza di Duncoran, in Irlanda, ha raccontato i maltrattamenti e le torture subite per anni dalla matrigna che la chiamava Cenerentola.

Irlanda ragazza maltrattamenti cenerentola
(Ulrike Mai – Pixabay )

Una storia agghiacciante quella raccontata da una ragazza irlandese di 21 anni che per molti anni ha subito violenze e vessazioni dalla propria matrigna. La 21enne ha raccontato che la donna la picchiava e la torturava quotidianamente chiamandola “Cenerentola” perché le diceva che, come la protagonista della favola Disney, nessuno la amava. La matrigna, ora 49enne, dopo la denuncia della figliastra, è stata condannata a due anni di reclusione con l’accusa di aggressione.

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Irlanda, ragazza racconta le torture ed i maltrattamenti subiti dalla matrigna per anni: “Mi chiamava Cenerentola

Polizia Irlanda
Polizia irlandese (Getty Images)

Mi chiamava Cenerentola perché sosteneva che, come la protagonista della favola Disney, nessuno mi amava e mi voleva. Nel corso degli anni ho capito che non ero altro che un sacco da boxe per lei“. Parole drammatiche quelle di Cora Desmond che ha raccontato come la sua matrigna l’abbia quotidianamente torturata e vessata per ben dieci anni. La ragazza, ora 21enne, di Duncoran, in Irlanda, ha spiegato che i maltrattamenti sarebbero iniziati quando aveva solo sei anni. La giovane, come riporta il tabloid britannico The Sun, ha deciso di denunciare i maltrattamenti e la donna, ora 49enne, è stata arrestata e condannata a due anni di carcere.

Al giudice, Cora ha raccontato che, quando aveva 5 anni, suo padre aveva conosciuto la matrigna. Inizialmente la donna sembrava essere gentile e premurosa, ma dopo poco tempo è iniziato l’incubo durato ben 10 anni. Colpi di mazza, cinture, aste per aspirapolveri e spatole, offese e costretta a mangiare peperoncino e pulire tutta la casa. A questo si aggiunge la costante minaccia di essere uccisa nel caso in cui avesse solo provato a rivelare quanto subito. Nel 2008, la bambina è rimasta ricoverata in ospedale per una settimana dopo aver riportato un grave trauma cranico. In un’altra occasione i medici riscontrarono sul corpicino della bimba ben 50 lividi. Ai medici, per paura di ritorsioni, la ragazza racconta di aver detto che si era procurata le ferite cadendo o mentendo con varie altre scuse.

Ho subito un trattamento – racconta Cora al The Sunben diverso da quello dei suoi figli biologici. Loro potevano uscire liberamente con gli amici, mentre io e mia sorella non ci potevamo allontanare da casa: passavamo tutto il giorno a pulire e poi venivamo picchiate“.

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Tribunale (Getty Images)

Il racconto della giovane ragazza si chiude con un appello per gli adolescenti vittime di maltrattamenti o abusi: “Pensavo che avrei sprecato tempo, ma fortunatamente ho ottenuto una sorta di giustizia. Sono fuori e viva e lei è in prigione. Non abbiate paura di raccontarlo e denunciare, in modo da uscire dalla situazione il prima possibile“.

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