Una donna di 38 anni incinta al sesto mese di gravidanza ha perso il bambino perché si è ammalata gravemente a causa del Covid: è in terapia intensiva
Una donna del cagliaritano ha contratto il Covid mentre era incinta del suo bambino, ormai al sesto mese di gravidanza. I medici hanno dovuto operarla d’urgenza. La giovane 38enne si era aggravata a causa di una polmonite dovuta agli effetti del coronavirus. I medici l’hanno dovuta operare d’urgenza all’Ospedale Santissima Trinità di Cagliari. I sanitari le hanno asportato la placenta e il feto del piccolo ormai senza vita eseguendo un taglio cesareo. Adesso le condizioni di salute della 38enne sono molto gravi. I medici del reparto dell’ospedale cagliaritano hanno intubato la donna dopo che le sue condizioni si erano aggravate e sono dovuti intervenire repentinamente per evitare che perdesse la vita anche lei. La signora è ora nel reparto di terapia intensiva di un altro ospedale di Cagliari, il Brotzu, dove è stato necessario intubarla.
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Donna incinta in terapia intensiva: gli altri pazienti ricoverati in Italia
Nel pomeriggio, il Ministero della Salute ha pubblicato il nuovo bollettino che inquadra lo stato dell’epidemia da Covid-19, diffusasi in Italia da ormai quasi nove mesi. Dalla tabella sanitaria si evince che nel nostro Paese vi sono 761mila attualmente positivi al virus. Di questi 3.712 si trovano ricoverati nei reparti di terapia intensiva, ossia 42 in più del dato che si registrava nella giornata di ieri. Quello dei ricoveri in rianimazione è l’indicatore che maggiormente preoccupa gli esperti e le istituzioni per via della crescente pressione sul sistema sanitario. Analizzando il quadro regionale in Italia, si evince che poco meno di un quarto dei pazienti totali si trovano ricoverati in Lombardia, dove ad oggi si contano 915 pazienti in rianimazione. Oltre la soglia dei 200 ricoveri in Piemonte, Lazio, Toscana, Emilia Romagna, Puglia, Veneto e Sicilia.
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Secondo i dati diffusi oggi dalla fondazione Gimbe, ben 17 regioni, al 17 novembre, avevano superato la soglia critica del 30% dei posti occupati sulla capienza totale.
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