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Covid 19

Pandemia, Merler: “Miglioramenti con Rt sotto 1 e non più di 10mila casi”

Stefano Merler, ricercatore della Fondazione Bruno Kessler di Trento, ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera in cui ha espresso il proprio parere circa il prossimo futuro della pandemia in Italia.

(Getty Images)

Stefano Merler, ricercatore della Kessler di Trento, a febbraio aveva già rappresentato il quadro che si sarebbe figurato in termini epidemiologici. Lui non è solo un epidemiologo, ma anche un matematico e per tale ragione riveste un ruolo chiave per l’ISS a cui giornalmente inoltra report su quanto osserva.

Alla redazione de Il Corriere della Sera ha rilasciato un’intervista da cui pare emergere un messaggio di ottimismo e di speranza.

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Pandemia, Stefano Merler: “Rt scenderà sotto 1 a brevissimo

(Getty Images)

Affinché sia possibile vedere dei miglioramenti a stretto giro sussiste una condizione necessaria e sufficiente ossia che i casi giornalieri non superino la soglia dei diecimila. Sono queste le parole di Stefano Merler al Corriere della Sera, il quale ha dichiarato: “Rt sotto l’1 e non più di 5/10mila casi giornalieri”.

L’Rt come ormai noto alla stragrande maggioranza della popolazione è l’indice di contagio, una variabile fondamentale per comprendere il quadro generale della pandemia. Per il professore, questo, è da considerarsi quale strumento più affidabile per poter effettuare ogni sorta di previsione: “L’Rt è più che affidabile perché si basa sui sintomatici, di cui sappiamo la situazione per il 95%. L’ultima rilevazione, effettuata il 3 novembre scorso era di 1,43, domani invece si avrà quello aggiornato all’11 novembre”. Un fattore, dunque, cristallino che lascia ben comprendere ogni sviluppo in positivo o in negativo del virus.

Il professor Merler ha proseguito parlando di un altro importante dato, ossia quello dei casi quotidiani di contagio. “In Italia si attestano intorno ai 34 mila. Dunque, per capire la situazione – riferisce a Il Corriereabbiamo bisogno di valutare entrambi i parametri: questo e l’Rt”. E spiega: “È logico che se i casi restano elevati, pur calando l’Rt, comunque sussiste un elevata fascia di popolazione che continuerà a trasmettere il virus”.

Attualmente, ha proseguito, l’Rt sarebbe in calo dal 20 ottobre in maniera costante. Nel lasso di tempo di tutta la rilevazione sono intervenuti ben 3 provvedimenti da parte del Governo che hanno ovviamente disposto misure di contenimento. In ogni caso, ha chiosato Merler, fino a quando l’indice di trasmissibilità non sarà sotto l’1 non si potrà dire di aver domato l’epidemia. Ovviamente tale circostanza dovrà essere accompagnata anche da una diminuzione dei casi.

Ma quando, in previsione potrà accadere ciò? Per Merler, considerati i modelli matematici è possibile ritenere che già nei prossimi giorni scenderà l’Rt, ma non si sa invece quando i contagi. Tutto dipenderà dalle misure che verranno attuate le quali non solo devono badare all’emergenza sanitaria, ma anche a quelli che possono essere i riverberi sull’epidemia. Inoltre alla popolazione spetterà un ruolo primario, più saranno rispettate le regole più è facile che il Paese si riprenderà.

Il professore ha infine parlato di cosa potrebbe accadere senza alcun tipo di misura di contenimento. La sua fondazione sul punto ha eseguito diversi studi, giungendo alla conclusione che in totale assenza di contenimento ogni persona infetta può contagiare fino a 3 soggetti. A ciò si aggiunge anche il fatto che l’infezione avviene anche prima della manifestazione di sintomi. Ed infatti, ha spiegato Merler: “Il tempo che passa tra l’infezione e lo sviluppo dei sintomi è di media di 5 giorni. Mentre tra i 2 e 12 giorni si attesta il periodo in cui da quando un soggetto si infetta ed a sua volta può trasmettere il virus ad un altro”. Una peculiarità del Covid che a differenza di altri virus lo rende ingestibile.

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Non sono mancate considerazioni sulle terapie intensive in relazione all’indice di contagio. Stefano Merler, ricercatore della Fondazione Kessler di Trento, ha specificato che con un Rt pari a 2 i ricoveri in quei reparti raddoppiano ogni settimana. Se invece è ad 1 il suo valore allora il tasso è  costante.

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