Il cantante Riccardo Fogli, ospite nello studio di “Storie Italiane” parla della terribile scomparsa di Stefano D’Orazio, suo collega cantautore dei Pooh
Uno degli esponenti di maggiore spicco della band più amata dagli amanti della musica italiana, i “Pooh” ha ricordato con forte dolore e commozione ogni singolo momento che ha accompagnato la scomparsa del collega cantautore Stefano D’Orazio.
Parliamo di Riccardo Fogli, autore di testimonianze strazianti di quei momenti di sofferenza trascorsi dal grande D’Orazio nel reparto di terapia intensiva. Il bassista italiano ha scritto fiumi di parole poetiche, durante la sua carriera da professionista. Il “Frontman” dei “Pooh”, del periodo a cavallo degli anni ’60-’70 ha incamerato tutta una serie di successi, grazie ai quali oggi è conosicuto, alla stessa maniera del collega D’Orazio.
Dall’ingresso del più noto gruppo musicale dell’ultimo secolo, fino alla partecipazione al 32esimo Festival di Sanremo, da solista, vincitore dell’edizione. La sua attività musicale spazia in più campi di interesse artistico e non ha nulla da invidiare ai Big della canzone italiana, dall’alto dei suoi 32 album discografici
Nessuno come Riccardo Fogli conosceva l’indole e la dinamicità di una “mosca bianca” della musica del nostro secolo. Ci riferiamo a Stefano D’Orazio, il noto batterista dei “Pooh“, scomparso lo scorso 6 Novembre, causa Covid.
A distanza di tre giorni dalla sua triste scomparsa, Riccardo Fogli, il collega cantautore, nonchè altro “tassello” di spicco del noto gruppo musicale composto da Roby Facchinetti, Dodi Battaglia e Red Canzian è stato ospite a “Storie Italiane” di Eleonora Daniele, per ricordare le enormi “gesta” del grande Stefano.
Durante l’interrogatorio della giornalista, Riccardo Fogli apre il cuore straziato dal dolore e racconta tutti i dettagli che hanno accompagnato D’Orazio nelle “braccia” del Signore. “Le sue condizioni stavano decisamente migliorando. Tutti noi speravamo uscisse dal tunnel del male nel giro di pochi giorni” – chiosa Fogli, visibilmente commosso.
Stefano, anche da malato, era a stretto contatto con il suo gruppo dei “Pooh”. I colleghi venivano a sapere da lui persino di quando gli sostituivano una flebo. “Poi all’improvviso apprendiamo notizie sulla sua perdita”.
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Su richiesta degli ex componenti e colleghi cantautori, una volta uscito dall’ospedale, D’Orazio avrebbe dovuto scrivere un libro o testo autobiografico, dove spiegava per filo e per segno tutti i momenti vissuti in terapia intensiva. “Mi mancherà davvero tanto” – conclude Fogli a “Storie Italiane”
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