Le scuole devono restare aperte lo dice l’OMS, che appoggia Azzolina

Secondo l’OMS la scuola deve rimanere aperta come sostiene anche il ministro dell’istruzione Lucia Azzolina

Lucia Azzolina (foto da Getty Images)
Lucia Azzolina (foto da Getty Images)

La scuola deve rimanere aperta, questo lo dice l’OMS che appoggia a pieno la posizione del ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina. La scuola non risulta la fonte primaria dei contagi, pertanto non c’è motivo di chiuderla al momento. Il pensiero è stato diffuso in occasione della giornata internazionale per i diritti dell’infanzia che cadeva ieri 20 novembre. La Azzolina ha parlato in videoconferenza con i rappresentanti dell’OMS e dell’UNESCO. Per confrontarsi sulle misure da attuare in merito alla scuola, durante questa seconda ondata di contagi.

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La scuola deve essere aperta per tutti secondo Lucia Azzolina

Didattica a distanza (Pixabay)
Didattica a distanza (Pixabay)

Il Ministro dell’Istruzione ha sempre dichiarato di volere la scuola aperta per tutti, ma l’ultimo DPCM l’ha colta alla sprovvista e ha dovuto adeguare il suo pensiero. Infatti si ricorda che solamente le classi fino alla seconda media si possono recare a scuola, mentre le altre sono tutte in modalità DAD (Didattica a Distanza) fino al 3 dicembre in tutta Italia. Uno dei motivi più importanti che spingono a tenere aperte le scuole è che i ragazzi possono sviluppare un disagio psicologico importante dato che non possono socializzare, interagire e non riescono ad apprendere nello stesso modo.

I dati relativi alla concentrazione dei contagi nelle scuole non sono ancora disponibili, tuttavia si pensa che la scuola non sia tra le fonti primarie. Pertanto non c’è motivo per chiudere. La Azzolina stessa ha detto queste parole:”Quando le regole sono rispettate le scuole sono fra i luoghi più sicuri per i nostri ragazzi”. Durante la conferenza poi l’OMS sostiene che il modo in cui l’istruzione viene gestita in questo momento è soddisfacente, bisogna evitare i tutti i modi la chiusura. I dati sui contagi dei bambini non sono reperibili probabilmente a causa della difficoltà nel ottenere le informazioni dall’Asl sui tamponi visti i grandi numeri.

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Scuola (getty images)
Scuola (getty images)

Sicuramente avere dei dati in mano cambierebbe molto dando un quadro più specifico e accurato della situazione. Secondo una raccolta recente di dati dell’Istituto Superiore di Sanità i bambini risultati contagiati erano 126.622 quindi il 12%. I più soggetti erano i ragazzi tra i 10 e i 19 anni.

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