Per Natale potrebbe essere firmato un nuovo Dpcm il quale, al suo interno, potrebbe prevedere l’allentamento di alcune misure di contenimento, come le riaperture dei ristoranti.
Gli italiani per quest’anno dovranno iniziare a metabolizzare che a Natale non ci saranno interminabili tavolate con amici e parenti, ma che i festeggiamenti si risolveranno in riunioni solo con stretti familiari. Potrebbe essere questa, come preannunciato la scorsa settimana da alcuni membri dell’Esecutivo, la linea che verrà seguita dal Governo all’interno del suo prossimo Dpcm. Quanto, invece, alle riaperture ed agli spostamenti da una Regione all’altra, potrebbe giungere la vera svolta.
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Dpcm Natale, riaperture e spostamenti: le nuove misure
Il Natale che ci attende sarà di certo atipico; gli italiani abituati a grandi pranzi e cene, a cui prendono parte decine e decine di persone, dovranno arrendersi all’idea che oggi questo non sarà possibile. L’emergenza sanitaria, purtroppo, è ancora in corso.
Il Governo sarebbe a lavoro per un nuovo Dpcm che secondo alcune indiscrezioni, riporta la redazione di TPI, potrebbe però contenere al proprio interno anche misure meno stringenti di quelle attuali. Nello specifico si parlerebbe di riapertura dei ristoranti e bar, possibilità di allungamento degli orari di esercizio delle attività, e spostamenti tra regioni (seppur limitati). Ciò non escluderebbe però la possibilità di emanare ordinanze specifiche di chiusura per i giorni di Natale e Capodanno.
Nello specifico, in vista del 3 dicembre, l’Esecutivo stando alle parole della Sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa starebbe lavorando affinché non si verifichi lo stesso scenario dell’estate dove un allentamento indiscriminato delle limitazioni ha portato ad una risalita esponenziale della curva di contagio.
Nuove misure
Le misure relative al comparto scuola dovrebbero continuare a rimanere quelle vigenti, con DAD sino a dopo l’epifania e chiusura delle Università. I negozi, dal prossimo 4 dicembre, potrebbero rimanere aperti sino alle 22, sì da poter contingentare gli ingressi e scongiurare il pericolo di assembramenti. Possibile anche una riapertura dei centri commerciali. In zona gialla, bar e ristoranti potrebbero riaprire sempre con le dovute precauzioni. Una misura che però attualmente si esclude per quelle regioni con un quadro epidemiologico maggiormente critico nei periodi di festa.
Stando a quanto riporta TPI, il punto caldo resta lo spostamento tra Regioni. Da un lato vi sarebbe la volontà di favorire il ricongiungimento dei nuclei familiari che vivono a distanza. Dall’altro, invece, preme il timore che questo flusso possa incrementare i contagi. Per tale ragione si starebbe pensando a misure si più blande ma che al contempo garantiscano che questi spostamenti non vadano ad agevolare la diffusione del virus.
Quanto al passaggio da zona rossa a gialla di alcune Regioni, il Governo starebbe pensando a chiusure localizzate, ossia mini lockdown solo dove si registrano il maggior numero di contagi ed il Sistema Sanitario sarebbe più sotto pressione. Una scelta che parrebbe essere stata al centro della discussione dell’ultimo tavolo istituito dal Ministero della Salute per il canonico monitoraggio.
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Non sono sfuggite considerazioni in merito agli impianti da sci che registrano grande affluenza soprattutto durante il periodo natalizio. Per il Comitato Tecnico Scientifico bisognerà regolare soprattutto gli accessi alle funivie. Il Governo, però, sul punto pare irremovibile, insistendo su una certa chiusura.
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