Intervista a Giuliana Germinario: alla scoperta della Tattoo art

Giuliana Germinario, in arte Giuly Eletric Ink è una giovane tatuatrice e artista di talento. Yeslife l’ha incontrata per scoprire cosa si nasconde dietro il complesso mondo della Tattoo art.

Giuliana Germinario è una giovane tatuatrice pugliese innamorata della Tatto art. La passione per questo mondo, tanto complesso quanto apprezzato, è così forte da esser diventata la sua professione. Oggi, a soli 24 anni, Giuliana ha un Tattoo shop tutto suo, frequentato da clienti di ogni età.

Ma cosa si nasconde dietro il mondo dei tatuaggi? Che cosa significa essere un tatuatore? Abbiamo fatto alcune domande a Giuliana per capirne di più.

Giuly Eletric Ink: dall’università alla Tattoo art, una storia di successo

Giuliana com’è nata la passione per i tatuaggi, c’è stato un momento preciso in cui hai capito che volevi essere una tatuatrice?

Ho sempre avuto la passione per i tatuaggi, ho fatto il primo quando avevo 17 anni ma non avrei mai pensato diventasse il mio lavoro. La curiosità è nata mentre frequentavo l’università, ero una studentessa di Mediazione linguistica ma invece di seguire le lezioni trascorrevo il tempo disegnando. In quel momento ho capito che stavo sbagliando tutto, così ho mollato gli studi e mi sono buttata a capofitto nella mia passione.

Cosa hai provato la prima volta che hai tatuato una persona?

E’ stata un’emozione fortissima. Tutto è cominciato 4 anni fa, frequentavo ancora l’università e non sapevo nulla del mondo dei tatuaggi, ho imparato da autodidatta. Quando ho tatuato per la prima volta ero molto agitata, per fortuna la mia “cavia”, un amico che si è prestato all’esperimento, è stato tranquillissimo e si è fidato ciecamente di me, per questo lo ringrazio ancora oggi.

Cosa significa, per te, essere un bravo tatuatore? Basta avere del talento “artistico” o credi siano necessarie altre qualità?

Credo che un bravo tatuatore debba essere spinto da una forte passione per quello che fa. Sicuramente è necessario avere una buona mano nel disegno ma il talento artistico, quando c’è, viene fuori in maniera naturale. Il tatuatore dev’essere anche empatico, tatuarsi, infatti, è un’esperienza molto profonda, molti credono sia una moda in realtà è un’esperienza di vita.

Qual è stata la richiesta più strana che ti hanno fatto?

Ci sono state tantissime richieste “strambe”, questa è la parte divertente del mio lavoro. Un cliente mi ha chiesto di tatuare il nome della sua amante. Mi sono impegnata a nasconderlo in un disegno astratto, così da renderlo poco “visibile”. Alla fine ce l’ho fatta: da quel che so sua moglie non se n’è mai accorta.

Non tutti sanno che esistono diversi stili di tatuaggi. Si va dall’Old school all’Orientale, passando per il realistico. Qual è lo stile di Giuly electric ink? Quale ti rappresenta di più?

Innanzitutto credo che ogni tatuatore abbia una propensione naturale per un determinato stile. Quello personale si delinea con l’esperienza. Attualmente tratto diversi stili ma quello che preferisco e il Traditional che rendo “mio” usando tratti delicati. In ogni caso cerco di rendere unico ogni tatuaggio, non ripetendolo sui diversi clienti: è qualcosa di unico, personale, che non può essere replicato.

Com’è cambiato il tuo lavoro con la pandemia? Hai risentito molto delle restrizioni

A marzo, durante la prima ondata, siamo stati tra i primi a chiudere l’attività, quindi non è stato un bel momento. A maggio, per fortuna, abbiamo riaperto. Voglio sottolineare che è possibile e doveroso tatuare in sicurezza: noi tatuatori abbiamo sempre utilizzato guanti e mascherine, da questo punto di vista non è cambiato nulla. Il rischio c’è, questo lavoro non consente di mantenere una distanza di sicurezza adeguata, ma rispettando le regole si può continuare a lavorare. A livello emotivo non è semplice, c’è uno stato di tensione generale che non aiuta ma speriamo che tutto finisca il prima possibile.

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