Coronavirus, vista l’emergenza sanitaria, la Chiesa di Cremona si è adeguata ai nuovi parametri imposti dal Governo: in arrivo il POS per le offerte.
Cremona si adatta alle norme imposte dal Governo per affrontare l’emergenza Coronavirus. Anche la Chiesa si attiva in tal senso, sostituendo al classico offertorio un semplice POS in modo da consentire ai fedeli di fare le offerte con carta di credito e bancomat. Un’azione che fa sorridere se si pensa che questo ribalta molto il modo di concepire la Chiesa e soprattutto un momento intenso quale appunto l’offerta. Il POS seppur giustificato da intenti – per così dire – igienici e di salvaguardia della salute, fa sorgere imbarazzo tra i fedeli. Come si può determinare di volta in volta la somma da elargire alla Chiesa? Se solitamente erano più gli spiccioli a donare, come ci si dovrà comportante col POS? Insomma sono diverse le questioni da considerare.
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Coronavirus, Chiesa di Cremona, via alla sperimentazione
La Chiesa di Santa Giulia a Cicognara – Provincia di Cremona – precisa che si tratta di una sperimentazione, pur riservandosi la possibilità – in base a come verrà accolta la novità tra i fedeli – di rendere quotidiano l’uso del POS a prescindere dall’emergenza. A spiegarlo è lo stesso diocesano Don Andrea Spreafico: “…in linea con le disposizioni anti-Covid che chiedono di manovrare il meno possibile le banconote”. Inoltre sarebbe un ottimo rimedio, prosegue Spreafico per evitare che i malintenzionati possano entrare in Chiesa al solo scopo di derubare le offerte. In effetti anche la giurisprudenza è piena di episodi di “ladri di offerte”.
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I bussolotti per il POS tuttavia, assicura il diocesano, verranno installati a spese della diocesi di Cremona e non a carico dei fedeli.
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