Il viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri, intervenuto a Mattino Cinque, ha parlato delle prossime festività natalizie, durante le quali potrebbero essere in vigore le restrizioni per via del Covid-19.
Tra delle domande che si pongono gli italiani da giorni vi è quella relativa alle misure che il Governo intende disporre durante le festività natalizie. La seconda ondata dell’epidemia da Covid-19 ha costretto, difatti, le istituzioni ad introdurre nuove misure restrittive per cercare di limitare il contagio che potrebbero rimanere in vigore anche durante le feste. Sul tema si è espresso il viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri, intervenuto a Mattino Cinque.
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“Non c’è dubbio che quello che si avvicina sarà un Natale di emergenza. Io non riesco a pensare ai festeggiamenti perché, anche se i dati sono in lieve miglioramento, manca ancora una riduzione della pressione sul sistema sanitario nazionale. Finché non si verifica questa riduzione, rimane tutto in sospeso“. Queste le parole del viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri, ospite a Mattino Cinque, in merito alle festività natalizie che si avvicinano. Sileri ha poi proseguito affermando che adesso bisogna mantenere alta la guardia per non vanificare gli sforzi sino ad ora fatti. Il virus purtroppo è in circolo, spiega, e lo sarà anche il 25 dicembre, dunque, i classici cenoni, senza il rispetto delle regole, sono pericolosi. “È inutile – dichiara il viceministro- che ci giriamo in torno: tra regali, baci e abbracci in situazioni con anziani di 80-90 anni, basta un solo positivo, e si rischia una strage“.
Il quadro, secondo il viceministro, sicuramente migliorerà, ma adesso bisogna aspettare ancora un paio di settimane per capire il proseguo dell’epidemia. Tra un mese, ipotizza, una regione potrebbe avere delle zone rosse ed altra arancioni e vi sarà un alleggerimento delle restrizioni, ma al momento è impossibile dare una certezza.
In merito all’annuncio di ieri del premier Giuseppe Conte sul divieto delle vacanze nelle località sciistiche, Sileri spiega che i luoghi dove vi è assembramento sono rischiosi ed i numeri che si registrano al momento non consentono, in questo momento, di poter ritornare ad una normalità completa. “I dati di ieri– aggiunge– parlano di 630 decessi: è come se ogni giorno cadessero 3 aerei pieni di italiani. È vero che a perdere la vita sono i più fragili e più anziani, ma senza questo virus avrebbero vissuto ancora“.
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Le restrizione odierne, che prevedono la colorazione delle regioni con misure ad hoc, conclude Sileri, sono come degli Stop and go che traghetteranno il Paese sino all’arrivo del vaccino e sino al ritorno della normalità.
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