Pandemia, infermiere in quarantena decide di farla finita

Pandemia: in provincia di Lecce un 58enne si è ucciso in casa in attesa di sapere l’esito del secondo tampone, il primo era negativo

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Infermiere al tempo del Covid (GettyImages)

Era in quarantena domiciliare da diversi giorni e in attesa di effettuare il tampone perché entrato in contatto con un paziente positivo al coronavirus. Esasperato ha deciso di togliersi la vita in casa. È quello che è successo ad un infermiere di 58 anni che lavorava nel reparto di cardiologia dell’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce. Ieri il ritrovamento dell’uomo a Presicce-Acquarica, comune del basso Salento.

A ritrovare il corpo dell’uomo nella camera da letto della loro casa è stata la moglie. L’infermiere si è tolto la vita nella mattinata di ieri iniettandosi una flebo. Per lui sono stati inutili i soccorsi del 118 chiamati proprio dalla coniuge.

I sanitari ne hanno potuto solo constatare il decesso ma viste le modalità della morte sono intervenuti i carabinieri. L’infermiere era in attesa dell’esito del secondo tampone, dopo che il primo era risultato negativo.

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Pandemia, il ricordo dell’infermiere da parte del sindaco

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Coronavirus (GettyImages)

Per via delle circostanze non proprio normali in cui è avvenuta la morte, la procura di Lecce ha aperto un’indagine senza ipotizzare al momento alcun reato. La salma dell’uomo, invece, su disposizione del pubblico ministero di turno, si trova nella camera mortuaria dell’ospedale “Vito Fazzi”.

Prima l’esecuzione di una visita esterna sarà effettuata sul corpo dell’infermiere che si è tolto la vita. In base agli esiti emersi, gli inquirenti valuteranno se effettuare l’autopsia o meno.

Salvatore Riccardo Monsellato, il sindaco di Presicce-Acquarica, ha ricordato l’infermiere 58enne che si è tolto la vita. “Mi sento di esprimere, a nome di tutta la comunità, tutta la nostra vicinanza alla famiglia dell’infermiere. Era una persona riservata ma ben voluta da tutti” ha detto.

Il primo cittadino ha ricordato che l’uomo era molto altruista e si impegnava sempre per aiutare il prossimo e “nel preservare la salute dei suoi concittadini effettuando anche visite a domicilio”.

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Carabinieri

E poi la riflessione per una morte così, in un momento “storico estremamente complesso per tutti gli operatori sanitari impegnati in prima linea nella lotta contro il Covid”.

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