Secondo una relazione dei carabinieri, l’imprenditore Mario Bozzoli sarebbe stato ucciso dopo aver scoperto una truffa compiuta dal fratello Adelio e dal nipote Giacomo.
Possibile svolta nel caso legato alla scomparsa di Mario Bozzoli, l’imprenditore di cui si sono perse le tracce nell’ottobre del 2015. Stando ad una nuova perizia consegnata dai Ros al giudice, il 50enne potrebbe essere stato ucciso dopo aver scoperto una presunta truffa messa in atto dal fratello e dal nipote ai danni dell’azienda per riscuotere un premio assicurativo. A riportarlo in esclusiva è il settimanale Giallo nell’edizione in edicola da oggi, mercoledì 25 novembre.
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L’imprenditore Mario Bozzoli, scomparso dalla sua fonderia di Marcheno, in provincia di Brescia, potrebbe essere stato assassinato dopo aver scoperto una truffa messa in atto dai suoi soci, il fratello Adelio e il nipote 35enne Giacomo. La nuova ipotesi sul caso emerge da una relazione consegnata dai Ros dei carabinieri al giudice che è stata pubblicata dal Settimanale Giallo, nel numero in edicola da oggi.
Stando a questa relazione, l’imprenditore 50enne, scomparso l’8 ottobre del 2015, sarebbe stato assassinato dopo aver trovato delle fatture, pubblicate da Giallo, che dimostravano la truffa. Nel dettaglio, il fratello di Mario avrebbe finto un guasto ad uno dei due forni della fonderia per riscuotere in tal modo un premio assicurativo che ammontava ad oltre 500mila euro. Questo denaro, però, sarebbe servito per la costruzione di una seconda fonderia per lui ed i due figli Giacomo ed Alex. A queste fatture si aggiungerebbe la testimonianza di una donna che avrebbe raccontato ai militari dell’Arma di essere stata raggirata da Giacomo che successivamente l’avrebbe minacciata di morte quando aveva richiesto all’uomo il suo denaro indietro.
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Al momento l’unico indagato della famiglia Bozzoli risulta essere Giacomo per omicidio volontario e soppressione di cadavere. Il prossimo 10 dicembre si terrà l’udienza durante la quale il Giudice per le indagini preliminari di Brescia deciderà se rinviarlo a giudizio. In quel caso, Giacomo dovrà affrontare il processo.
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