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Covid 19

Sputnik V: il vaccino russo sarebbe efficace oltre il 95%

Notizie rassicuranti dalla Russia: il vaccino anti Covid19 avrebbe dimostrato un’efficacia superiore al 95%

(Getty Images)

Il vaccino russo, lo Sputnik V, si sarebbe dimostrato efficace oltre al 95%: sono questi i risultati della seconda indagine condotta su oltre 18mila volontari. Si tratta di una notizia rassicurante in un periodo di grandi attese intorno al vaccino, specie dal punto di vista dell’efficacia e della sicurezza.

La formula, sviluppata dal Gamaleya Research Institute di Mosca, sarebbe stata analizzata per la seconda volta, dopo una prima indagine condotta su 20 casi affetti da coronavirus; questa volta, i dati sono stati estrapolati da 39 casi, sui 18 mila volontari: 8 fra i vaccinati e 31 nel gruppo placebo, con un rapporto di 1:3.

In sostanza, ciò significa che si giunge ad una efficacia superiore al 91% nel caso di somministrazione effettuata 7 giorni dopo la prima dose; di oltre il 95%, invece, con somministrazione effettuata 21 giorni dopo la seconda dose. Un risultato importante dunque per il mondo intero, come dichiara Kirill Dmitriev, il Ceo del Fondo russo che finanzia lo Sputnik.

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Russia: notizie rassicuranti per il vaccino Sputnik V

(Getty Images)

La Russia annuncia i risultati dello Sputnik V: avrebbe dimostrato un’efficacia superiore al 95%; fornisce, quindi, una ragionevole speranza che possa finalmente essere somministrato un vaccino anti Covid19.

Le analisi dei dati vengono condotte secondo tre fasi precise: al raggiungimento cioè, sia nell’ambito del gruppo placebo e in quello in cui è stato somministrato un vaccino, di 20, 38 e 78 casi di contagio dal virus; si attende quindi il raggiungimento della terza fase ed ultima fase.

(Getty Images)

Lo Sputnik V si baserebbe su 2 adenovirus umani, Ad5 e Ad6, veicolanti un gene che riconosce il virus, e prevedrebbe la somministrazione di due dosi a distanza di 21 giorni;  a differenza di quanto accade per gli altri vaccini, che si basano ugualmente su adenovirus ma in cui le due dosi si sviluppano sullo stesso vettore, il vaccino russo – stando alle dichiarazioni di Dmitriev – sarebbe unico proprio per la maggiore efficacia a lungo termine che l’utilizzo di due diversi vettori garantirebbe.

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