Il “Corriere della Sera” ci racconta quella volta in cui Diego Armando Maradona prese in disparte Messi e gli svelò qualcosa di speciale
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Correva l’anno 2010, quando gli appassionati di calcio erano incollati davanti al teleschermo per seguire la manifestazione più emozionante di sempre: il Mondiale. Al termine del grande evento ad alzare la coppa fu la Spagna di Vicente Del Bosque, che battè in finale l’Olanda con un gol di Iniesta, agli sgoccioli dei tempi supplementari.
In quella kermesse c’era anche l’Argentina, allenata dal coach Diego Armando Maradona. Un team di veri campioni, presi singolarmente ma che non riuscirono nell’impresa di alzare la coppa al cielo. Da Higuain a Tevez, passando per Di Maria e Messi, la ciliegina su una “torta” perfetta, che all’inizio del torneo era data per strafavorita alla vittoria finale.
Le indiscrezioni che circolano sul team albiceleste di quell’anno facevano discutere, perchè a prendersi la scena era uno solo tra i “titani”: il loro allenatore appunto
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Le “bizzarrie” di Diego Armando Maradona: “Lui il vero Numero 10”
La formazione argentina della manifestazione mondiale in Sudafrica, nel 2010 era capitanata da un uomo “tornato dall’inferno“. Il suo nome era Diego Armando Maradona e nessuno ha dimostrato di sapersi calare nella realtà in cui era abituato a vivere.
Per lui la cosa più importante era centrare lo specchio e far gol. Poi le disposizioni in campo nei vari ruoli rappresentavano solo un mero dettaglio. Non a caso in alcune partite, Lionel Messi faceva addirittura il centrocampista centrale, mentre il resto dei suoi compagni d’attacco giocavano tutti insieme lì davanti, senza una vera e propria identità in campo.
Diego era una “macchina da gurra”, se la prendeva con tutti. Il presidente dell’albiceleste gli affiancò persino Grondona, campione nell’86, ma lui continuava imperterrito per la sua strada, senza ascoltare i consigli di nessuno. Perchè quando decideva di essere lui il “Numero Dieci”, lo era e basta, senza chiedere il permesso ai suoi assistiti.
Durante quegli anni ricevette critiche su più fronti, anche dal padre di Lionel Messi, che lo accusò della mala interpretazione tattica sul campo. Ma anche in quella circostanza il “Pibe De Oro” fece orecchie da mercante, anzi svelò allo stesso Messi un segreto che passerà alla storia delle emozioni più “toccanti”: “Ora guarda me Lionel, che ti insegno come si tirano le punizioni”
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Anche da allenatore Diego viveva il campo come se fosse lui stesso un calciatore professionista, perchè in fondo di “Leggenda” ce ne sarà sempre e soltanto una
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