La nostra intervista a Enrica Pintore che ci parla della sua carriera: dagli esordi fino a “Il paradiso delle signore” che l’ha consacrata in tv.
Abbiamo avuto il piacere di ospitare nel nostro spazio interviste Enrica Pintore, attrice di successo che sta riscuotendo grandi soddisfazioni dal punto di vista lavorativo grazie al suo talento e alla sua tenacia.
Ha interpretato diversi ruoli sia al cinema che in televisione ma a consacrarla professionalmente è stata la sua interpretazione di Clelia Calligaris ne “Il paradiso delle signore” che l’ha resa celebre e amata dal pubblico.
Enrica, hai lasciato la tua Sardegna da giovanissima e sicuramente non è stato semplice a 18 anni cominciare da sola una “nuova vita”. A determinare una scelta del genere è stata la tua grande passione per il teatro?
“Ho lasciato appena finito il liceo il mio piccolo paese di 2500 abitanti in Sardegna e mi sono trasferita a Firenze per intraprendere l’Università, laureandomi in Lingue e Letterature straniere nel 2008. In realtà già viaggiavo da un anno poiché avevo un contratto con Cotonella e avevo già partecipato a 17 anni a Miss Italia. La mia passione è sempre stata quella della recitazione e in Sardegna facevo parte di una compagnia teatrale in cui recitavo per diletto. Il distacco è stato traumatico anche perché a soli 18 anni ritrovarmi da sola ad occuparmi di studio, casa, lavoro non è stato semplice.
Quindi inizialmente non ti sei dedicata subito alla recitazione?
In realtà volevo iscrivermi al “Centro sperimentale” ma all’epoca si poteva accedere solo dall’età di 22 anni quindi ho studiato presso un’altra scuola di recitazione. Prima però mi sono concentrata sull’università conseguendo la laurea nel 2008. Io sono fatta così voglio concentrarmi su ciò che faccio, alla fine degli studi mi sono detta ora posso dedicarmi alla mia passione. Questo lavoro, come molti altri, è molto precario bisogna abituarsi a tante porte in faccia e quindi attraverso la laurea mi sono voluta assicurare prima di tutto un piano B perché non si può dare nulla per scontato.
La prima esperienza che ti ha portato via dalla tua Sardegna quindi è stata quella di “Miss Italia” dove ricordiamo sei arrivata tra le 20 finaliste del concorso, come hai vissuto quella realtà avendo solo 17 anni?
In realtà Miss Italia è stata una bella esperienza secondo me proprio perché l’ho vissuta a quell’età. Io avevo un contratto con Cotonella che era lo sponsor del concorso, mi sono divertita ma certamente le regole erano molto rigide quasi come fosse un collegio e se fossi stata più grande non le avrei sopportate. Dunque, posso dire che è stata un’esperienza ma sicuramente quelle dopo sono state molto più costruttive.
Qualche anno dopo, infatti, hai iniziato a partecipare ad alcuni programmi televisivi tra cui il primo nel 2006 con Pupo, “Tutto per tutto”.
Sì, diciamo che quello è stato il primo approccio alla conduzione anche se non lo chiamerei proprio così perché in realtà si trattava di un programma estivo in cui ho partecipato tra un esame e l’altro dell’università. Sicuramente la mia grande palestra è venuta dopo.
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Parliamo quindi de “L’Eredità” con Carlo Conti, cosa hai imparato e quanto è stata significativa per te quell’esperienza?
Ho un bellissimo ricordo e per me è stato molto importante prendere parte di quella trasmissione perché lavorare con Carlo Conti mi ha fornito un grandissimo bagaglio. Ho partecipato 2 anni perché poi ho capito che non volevo fare la showgirl ma l’attrice, tuttavia mi porto ancora dietro gli insegnamenti di un grande professionista che mi ha dato tanto dal punto di vista umano e lavorativo, non solo nel momento in cui siamo davanti alle telecamere ma anche su come gestire il lavoro e i tempi. Cosa che metto in pratica ancora oggi nei miei lavori.
Come hai appena detto dopo “L’Eredità” hai capito che volevi fare della tua passione il tuo mestiere e infatti hai iniziato a prendere parte di alcune fiction di successo come i “Cesaroni”, “Don Matteo”, “Un medico in famiglia” recitando con attori di grande successo. Come è stato quell’approccio?
Quella è una tv più popolare e certamente recitando con attori così affermati ho imparato molto, sul set di “Un medico in famiglia” ho conosciuto anche Isabella Leoni che poi ho ritrovato anche ne “Il paradiso delle signore”. Ho lavorato anche nella serie Disney Alex & co., dove interpretavo nella terza stagione il personaggio di Sara e anche quello è stato un progetto molto interessante.
Un ruolo importante l’hai ricoperto nel film “Dieci regole per fare innamorare” con Vincenzo Salemme in cui ha vestito i panni della protagonista.
Sì, anche quella è stata un’esperienza che porto nel cuore, in quel film abbiamo imparato molto ma ci siamo anche divertiti perché si trattava di un cast giovane con attori come Guglielmo Scilla, Pietro Masotti che poi ho ritrovato anche ne “Il Paradiso delle signore”.
Una volta laureata quindi non ti sei più fermata?
In realtà io mi sono sempre messa in gioco e come ho detto prima sono sempre pronta ad un piano B. Tra i 27 e i 28 anni quindi dopo il film con Vincenzo Salemme e dopo “L’Eredità” sono andata a lavorare in un hotel a 5 stelle a Roma per un anno e mezzo dove ho messo in pratica i miei studi linguistici. Mi sono rimessa in gioco ma nonostante ciò la vocazione di attrice continuava a chiamarmi. Il mio direttore è stato molto disponibile nei miei confronti e quindi ho continuato a prendere altri impegni lavorativi per quanto riguarda la carriera di attrice e poi quando tornavo in albergo recuperavo tutti i turni lavorando senza sosta. Durante quell’anno e mezzo feci delle pubblicità come quella della Ceres, presi “Centovetrine”, partii per girare “Il ragazzo della Giudecca” che mi ha tenuto lontano da quel lavoro per un po’ ma alla fine decisi di mollarlo anche perché nonostante la disponibilità che mi era stata concessa non mi sembrava corretto nei confronti del mio datore di lavoro e dei miei colleghi che dovevano coprire i miei turni.
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A quel punto sei tornata a fare l’attrice a pieno regime e non ti sei più fermata fino al grande successo con “Il Paradiso delle signore”. Vuoi parlarcene un po’ di come vivi il set e di quanto sei affezionata a Clelia Calligaris?
“Il Paradiso delle signore” sicuramente è un impegno a 360 gradi, passiamo 10 ore sul set da due anni e mezzo a questa parte e ormai siamo diventati una grande famiglia che è un bene perché vivendo così tanto insieme o ti ami o ti odi. Ho stretto rapporti bellissimi come con il mio partner nella fiction Giorgio Lupano e Antonella Attili. Clelia è un personaggio molto amato e la soap è stato un esperimento che si è rivelato un grandissimo successo perché raggiungiamo il 17% di share che in quella fascia oraria è un risultato incredibile.
Hai provato sia l’esperienza cinematografica che quella della soap che sono sicuramente molto differenti tra di loro. In quale ti trovi meglio?
Sì, sono due realtà completamente diverse: la soap ha una sceneggiatura più lunga, le battute le cambiamo continuamente in corso d’opera per non essere ridondanti, impariamo tutto in tempi brevissimi e questo ci insegna molto, cambiamo in base al nostro personaggio. Il cinema o comunque un film concentrato in una singola puntata lo vivi diversamente sia sul set che proprio dal punto di vista attoriale, i dialoghi sono molto più intensi spesso con uno sguardo si dicono moltissime cose.
Ora che hai capito che il mestiere di attrice è quello della tua vita che progetti hai in cantiere? Proseguirai con “Il paradiso delle signore” e che altro vorresti fare?
Sicuramente continuerò con “Il paradiso delle signore” anche se non posso dire per quanto o comunque svelare l’evoluzione del mio personaggio. Poi posso dire che sono stata scritturata per un progetto molto interessante in cui ricoprirò il ruolo di protagonista, si tratta di una coproduzione italo-svedese ma a causa del Covid le riprese saranno rimandate probabilmente al 2021. Non posso dire altro. Una cosa che però posso raccontarvi è che sto provando a realizzare un percorso a tappe archeologico, culinario e di trekking nella mia Sardegna in questo periodo in cui il turismo è in crisi per cercare di rilanciarlo. Una sorta di “Linea Verde” amatoriale e condivisa sul mio canale Instagram.
MELISSA LANDOLINA
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