Il Presidente del Consiglio Superiore di Sanità , Franco Locatelli si è espresso in merito al Natale spiegando che per quest’anno gli italiani dovranno dimenticare le classiche enormi tavolate con amici e parenti.
Il 3 dicembre è alle porte; una data importante per gli italiani, ossia il giorno in cui il Dpcm attualmente in vigore scadrà ed il Governo dovrà emanarne un nuovo che con ogni probabilità conterrà al proprio interno anche le regole da seguire per il periodo natalizio. La speranza dei più è che l’Esecutivo opti per un allentamento, ipotesi esclusa dal Presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Franco Locatelli il quale ha spiegato che prima di poter avere misure meno stringenti bisognerebbe dapprima assestare il quadro.
Inoltre, il professor Locatelli ha affermato che bisognerà essere responsabili durante le festività natalizie trascorrendo questi giorni solo con i parenti più stretti. Un invito, dunque, alla prudenza per cercare di limitare la diffusione del virus nella speranza che l’epidemia rientri sotto controllo.
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“Se trascorreremo in modo responsabile le festività, in tre al massimo quattro settimane potremmo scendere a 7mila casi al giorno. Un numero che consente di rilevare tutte le reti contatto dei positivi ed impedire, quindi, il diffondersi del virus“. Queste le parole del professor Franco Locatelli, intervistato dalla redazione de La Stampa in merito alle prossime festività natalizie.
Quest’anno purtroppo il frangente ci impone di essere cauti e non abbassare la guardia; niente cenoni e concerti in piazza. Uno sforzo oggi che potrebbe portare grandi risultati domani. Come però spesso ripetuto dalle Istituzioni non è chiesto alla popolazione di trascorrere Natale da soli, ma esclusivamente con gli affetti più stretti. Locatelli sul punto precisa: “Bisognerà trascorrere il Natale con gli affetti più cari in un numero limitato. È un obbligo verso noi stessi, le persone a cui teniamo ed è un segno di rispetto verso chi non ce l’ha fatta“.
Non sono mancate considerazioni sulla Messa della Vigilia che canonicamente si tiene alla mezzanotte del 24 dicembre. “Ci sarà un’intesa tra Governo e Cei – afferma Locatelli a La Stampa- fondamentale sarà regolare gli accessi in base alla capienza della chiesa, rispettando anche il coprifuoco“.
Il presidente dell’Iss nonché Membro del Cts si è altresì espresso sulla sempre più pressante questione degli impianti sciistici che in Italia rimarranno chiusi, mentre in Austria e Svizzera no. Locatelli afferma che la prima fa parte dell’Ue e che con ogni probabilità coglierà l’invito avanzato da Germania ed Italia di optare per una chiusura. Quanto alla Svizzera, invece, pur non facendovi parte considerati i suoi dati è quasi certo che si ravvedrà. Diversamente, come già detto dalla Sottosegretaria alla Salute Zampa, è presumibili che gli italiani che si recheranno sulle piste estere al loro ritorno dovranno osservare un periodo di quarantena.
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Si dice d’accordo il Professor Locatelli su di un allungamento degli orari di apertura dei negozi alle 22 per consentire gli acquisti. A suo avviso, tale possibilità, non solo renderebbe più agevole fare compre, ma diluirebbe l’afflusso di persone all’interno delle attività evitando assembramenti che potrebbero mettere a rischio i cittadini.
Quanto alla riapertura delle Scuole, il presidente dell’Iss afferma che gli istituti sono un luogo sicurissimo e che il ritorno tra i banchi non ha inciso in maniera significativa sulla risalita della curva di contagio. Il problema come da tempo ripetono le Istituzioni sono i mezzi di trasporto pubblici che andrebbero potenziati, per evitare ogni sorta di assembramento al loro interno.
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In ogni caso, chiosa il professor Locatelli ai microfoni de La Stampa, quando l’epidemia sarà nuovamente sotto controllo anche gli studenti delle scuole superiori italiane potranno tornare alle lezioni in presenza lasciando la didattica a distanza.
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