L’attore toscano ospite di Verissimo si racconta e parla della sua infanzia difficile e di un dolore che lo tormenta.
Giorgio Panariello è stato ospite nel salotto di canale 5 e la padrona di casa, Silvia Toffanin, ha chiesto di raccontarle la sua infanzia e il suo dolore.
L’attore si commuove ripercorrendo le fasi più difficili della sua vita:
«Da piccolo io percepivo i miei nonni come i miei genitori e i miei zii come fratelli. Ho scoperto solo dopo che la donna che veniva a portarci alcuni doni a Natale era mia madre. Un Natale mi hanno presentato mio fratello Franco, lui era stato affidato a un istituto. Perché i miei nonni non potevano permettersi di accudire un altro bambino. Anni dopo lui è venuto a vivere a casa. Franco, negli anni 80, ha iniziato a usare droghe. Avevo l’ansia di lasciarlo a casa con mio nonno, perché ci litigava per avere soldi. Si mettevano le mani addosso. Ho iniziato a portarlo con me a lavoro per non farlo rubare».
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Un’infanzia non facile e conosce il motivo della sua fortuna rispetto al fratello scomparso a cui ha dedicato un libro dal titolo ‘Io sono mio fratello‘:
“La mia fortuna è stata nascere un anno prima. Se fossi nato un anno dopo mio fratello, sarei potuto essere io”, dichiara visibilmente commosso.
Panariello continua il suo racconto con le lacrime agli occhi e confessa: «L’ultima volta l’ho visto il 23 dicembre, si era disintossicato, stava bene. Poi mi ha telefonato alle 7 di mattina Carlo Conti e mi ha dato la notizia del ritrovamento del suo corpo».
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Dopodiché vede un videoclip proprio dei suoi migliori amici Carlo Conti e Leonardo Pieraccioni con cui è cresciuto insieme, un legame che li lega ancor prima della loro notorietà.
Nel videoclip Carlo Conti spende parole di stima nei confronti dell’amico: “Un grande uomo e un grande artista“. Parole che hanno fatto emozionare il comico: “È commovente. Carlo, per me, va al di là del lavoro“.
Altrettante parole d’affetto le dedica all’altro suo amico fraterno Leonardo Pieraccioni che anche lui gli manda un videomessaggio: “Leonardo non è uno che fa le cose volentieri. Se le fa è perché le vuole fare. Lui è molto pigro. Quindi vuol dire che mi vuole bene”, sorride.
E infine conclude: “Carlo e Leonardo sono due fratelli per me“.
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