L’ultimo Dpcm ha spostato alcune Regioni in zona arancione così si allentano le misure per la didattica a distanza degli studenti
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Con l’ultimo Dpcm firmato dal ministro Speranza e il passaggio di alcune Regioni dalla zona rossa a quella arancione, da domani torneranno in classe 719mila studenti, mentre altri 3.320.958 restano in didattica a distanza.
Le lezioni da casa saranno seguite ancora da 2.734.012 studenti degli istituti della secondaria di secondo grado, oltre a circa 507mila alunni di Campania, Abruzzo e Toscana (ancora zone rosse) del primo ciclo e a 79.995 alunni di seconda e terza media del Piemonte. In Campania è stato infatti prorogato fino al 7 dicembre il regime di didattica a distanza dalla seconda classe della scuola primaria.
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Tuttoscuola fa sapere inoltre che con il rientro in classe degli alunni saranno 331.557 i docenti che continueranno a fare DaD mentre rientreranno in classe 110.091 docenti di sostegno.
Al vaglio il nuovo decreto mobilità per il periodo natalizio
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Il Governo in vista del varo del nuovo Dpcm previsto in settimana per le festività natalizie desidera far rientrare tutti i ragazzi a scuola per i 7 dicembre. Nel vertice di venerdì 27 novembre infatti il premier Conte e i capi delegazione non hanno preso una decisione univoca, ma a volontà è quella di poter ritornare alla normalità il prima possibile e non far perdere l’anno ai ragazzi, “la discussione sulla scuola è ancora aperta”.
Alcune fonti della maggioranza però fanno sapere che i ragazzi delle superiori potrebbero però tornare in classe solo all’inizio del nuovo anno, mentre a dicembre proseguirebbe per loro la didattica a distanza anche nelle zone gialle come fatto finora. Effettivamente reinserire i ragazzi poche settimane prima di Natale comporterebbe lasciarli poi a casa subito dopo per le festività con un impiego doppio in termini di sanificazioni e organizzazione interna.
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In settimana quindi attendiamo il nuovo decreto che interesserà anche la mobilità tra regioni durante il Natale. Dovrebbe essere riconfermata la norma che sancisce il divieto di mobilità tra una regione e l’altra. Tuttavia, si stanno valutando dovute eccezioni per le persone che hanno residenza in una regione diversa da quella in cui sono domiciliati.
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