Nel suo consueto rapporto annuale, The State of Food and Agriculture, la FAO ha lanciato un’allarme relativo all’acqua: la sua disponibilità per persona sarebbe drasticamente calata.
L’acqua potabile a disposizione del singolo sul Pianeta sarebbe drasticamente diminuita. Nel suo rapporto annuale The State of Food and Agriculture, la FAO ha rilevato un -20% di disponibilità per soggetto. Un dato che letto nella sua globalità è ancor più drammatico: metà della popolazione mondiale non disporrebbe di risorse idriche.
Leggi anche —> Jeans, quanto costano all’ambiente: la scoperta degli esperti
Acqua, drastica la diminuzione pro capite: FAO lancia l’allarme
In soli 20 anni, a causa del cambiamento climatico, la disponibilità pro capite d’acqua si sarebbe drasticamente ridotta. Un quadro preoccupante nel suo complesso, che, in alcune zone del mondo, sarebbe drammatico. In particolare nell’Africa Settentrionale e nell’Asia Occidentale, il calo avrebbe superato il 30% il che significa che si parla di soli mille metri cubi d’acqua disponibili. Una situazione compromessa, dunque, che colloca questi Paesi nella lista delle zone assoggettate a “scarsità d’acqua acuta”.
Come segnalato dalla Fao il principale colpevole sarebbe il cambiamento climatico misto alla sempre più crescente domanda d’acqua che non può essere soddisfatta a causa di una mala gestio delle risorse. Questa scarsità ovviamente si riverserebbe sul settore primario, fortemente danneggiato. L’agricoltura, a causa del climate change, subirebbe effetti amplificati da quella che già è l’urbanizzazione ad esempio. Mista a fenomeni climatici estremi, che appunto si verificano con sempre maggior frequenza. Tsunami, uragani, siccità. Una commistione di fattori che, quindi, pregiudica irreversibilmente le colture sempre più vulnerabili.
Le zone del pianeta maggiormente a rischio
La Fao ha individuato anche quelle che saranno le aree maggiormente coinvolto. Nel rapporto si parla dei paesi tropicali a bassa latitudine, ma anche di quelli che fondano le proprie economie sulle acque di fiumi e laghi. Saranno proprio queste ultime ad essere colpite in modo più estremo. Ad essere più colpite sta di fatto che saranno i popoli più poveri che vivono nelle aree rurali
Leggi anche —> 2020 e surriscaldamento climatico: Ottobre il mese più caldo registrato
Tutto questo trasformerà il fenomeno della scarsità idrica in tensioni sociali aumentando quelle che sono le disparità e le lotte per prendere possesso delle fonti.
Se vuoi essere sempre informato in tempo reale e sulle nostre notizie di gossip, televisione, musica, spettacolo, cronaca, casi, cronaca nera e tanto altro, seguici sulle nostre pagine Facebook, Instagram e Twitter.
M.S.