Il virologo Andrea Crisanti ha parlato dell’epidemia da Covid-19 e delle misure che il Governo potrebbe introdurre il prossimo 4 dicembre.
Mancano pochi giorni alla scadenza del Dpcm attualmente in vigore che verrà sostituito da un nuovo il prossimo 4 dicembre. Il Governo sta, difatti, lavorando alle nuove misure per cercare di limitare la diffusione del virus, soprattutto in vista delle festività natalizie. In merito ha parlato il professor Andrea Crisanti, intervenuto a Buongiorno, in onda su Sky Tg24. Secondo il virologo, da quanto trapelato sino ad ora, le misure che il Governo sarebbe in procinto di disporre sarebbero orientato al buonsenso per far sì che gli sforzi ed i sacrifici compiuti sino ad ora non siano vani.
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Covid-19, Crisanti: “Senza parole nel sentire che si parli di sci con 600 morti al giorno, questo Paese non è normale“
“Resto senza parole nel sentire che si parli di sci con 600 morti al giorno. Andare a sciare per divertirsi sapendo che questo causerà un aumento dei casi di contagio e dei decessi? Penso che questo non sia un Paese normale“. Queste le parole del virologo Andrea Crisanti, durante la puntata di stamane di Buongiorno, in onda su Sky Tg24. L’esperto ha poi proseguito parlando dei numeri relativi all’epidemia da Covid-19 in Italia affermando che ventimila contagi al giorno non possono significare che il Paese è fuori dalla pandemia anche se vi è un calo che, però, non è omogeno tra tutte le regioni. “La curva dei decessi – prosegue Crisanti- è influenzata dall’andamento dell’epidemia di 3-4 settimane fa, quando c’era il picco di trasmissione. I dati non diminuiranno ancora prima di una decina di giorni“.
Il virologo si è poi soffermato sulle possibili misure che il Governo introdurrà mediante il nuovo Dpcm che entrerà in vigore il prossimo 4 dicembre. A suo avviso le norme che sino ad ora sono trapelate sarebbero orientate al buonsenso per prevenire il contagio durante le festività natalizie e rendere vani tutti gli sforzi fatti sino ad ora. Crisanti, infatti, spiega che se durante le festività natalizie dovrebbero registrarsi assembramenti ed occasioni di contagio è inevitabile una nuova ondata dell’epidemia tra gennaio e febbraio.
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Infine, il professore dell’Università di Padova ha concluso il suo intervento parlando del vaccino, i cui dati, spiega, non sarebbero ancora stati diffusi con la comunità scientifica. “In America la prima settimana di dicembre dovrebbe essere quella decisiva. I dati relativi ad un vaccino simile generalmente andrebbero condivisi con la comunità scientifica. Diverse riviste autorevoli hanno criticato questo aspetto“.
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