I legali di Ezgi Korucu, accusata di aver torturato la figlia neonata e di averle iniettato candeggina, spiegano le ragioni del folle gesto della donna
Ezgi Korucu, 28enne turca attualmente sotto processo a Istanbul, è accusata di aver torturato e somministrato candeggina alla sua terza figlia, di pochi mesi. La donna le avrebbe periodicamente inferto lesioni attraverso un rasoio, e iniettato dosi di candeggina e sapone. I legali di Ezgi, tuttavia, negano l’intenzione, da parte della donna, di infliggere dolore alla figlia, e rivelano le reali motivazioni dietro alle terribili azioni.
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Donna tortura la figlia, i legali obiettano: “Voleva sfuggire al marito”
“La mia cliente voleva andare in prigione per sfuggire alle sue condizioni di vita“: queste le dichiarazioni dell’avvocato di Ezgi Korucu, in merito alle torture inflitte dalla donna alla propria figlia neonata. La difesa, durante il processo in corso a Istanbul, ha sottolineato che le azioni dell’imputata erano dettate dalla volontà di scappare dal marito.
Stando alla spiegazione degli avvocati, l’uomo era solito abusare di lei, ed Ezgi, disperata, ha preferito farsi arrestare pur di sfuggire alla terribile situazione vissuta in casa. A sostegno di ciò, i legali parlano del comportamento impeccabile che la donna ha tenuto con i primi due figli: nessuna mancanza di amore, quindi, ma solo la volontà di sottrarsi ad un contesto di violenza.
L’accusa, tuttavia, pone al vaglio della Procura i danni permanenti che le suddette lesioni hanno causato alla bambina. Non si è trattato, dunque, di piccole ferite, ma di torture vere e proprie, tanto che la piccola avrebbe perso parte della funzionalità del braccio destro.
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Ancora da chiarire, invece, alcune lettere che l’imputata ha inviato dal carcere ai suoi familiari. In una di queste, Ezgi faceva appello alla bambina e agli altri figli: “Chiedo scusa a te e ai tuoi fratelli. Perdonami, per favore. Non sono una cattiva madre“.
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