L’addio al tradizionale cenone di fine anno fuori casa colpisce con un crack di circa ½ miliardo per ristoranti, alberghi e agriturismi
Il dpcm è stato reso noto ieri dopo l’illustrazione del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Tra le restrizioni previste per il periodo natalizio c’è la sospensione dei cenoni del 24 e 31 di dicembre. In questi giorni i ristoratori e gli hotel potranno lavorare soltanto a pranzo. Secondo Coldiretti sarebbero stati circa 6 milioni di italiani che avrebbero trascorso il cenone fuori casa e presso strutture di ristorazione. Il no ai cenoni secondo l’associazione ha provocato un danno di mezzo miliardo di euro per ristoranti, alberghi e agriturismo. Pesano anche le decisioni di confermare il coprifuoco dalle 22 alle 5 e la chiusura alle 18 per tutte le attività di ristorazione.
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“Un duro colpo per l’economia dei piccoli comuni ed anche vero paradosso se si considera che gli agriturismi spesso situati in zone isolate in strutture familiari con un numero contenuto di posti letto e a tavola e con ampi spazi all’aperto, sono i luoghi più sicuri perché è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza per difendersi dal contagio fuori dalle mura domestiche”. Sono le parole del presidente della Coldiretti Ettore Prandini che prosegue affermando: “Dalla tenuta del tessuto economico e sociale delle aree interne dipende molto delle possibilità di ripresa del Paese”. Le conseguenze si trascinano anche per la filiera agroalimentare legata alle strutture di ristorazione. La situazione di difficoltà si trasferisce a cascata sull’intera filiera agroalimentare, dall’industria all’agricoltura, con un drastico taglio degli acquisti di prodotti alimentari e bevande da portare in tavola. La chiusura dei locali è infatti destinata a provocare un forte ridimensionamento – conclude la Coldiretti.
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Guardando i numeri di Coldiretti, i consumi media annui del periodo natalizio sono notevoli ma subiranno quest’anno un ridimensionamento. Si tratta dei consumi di 70 milioni di chili tra pandori e panettoni, 74 milioni di bottiglie di spumante, 6 milioni di chili tra cotechini e zamponi e frutta secca, pane, carne, salumi, formaggi e dolci.
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