I Boomdabash lanciano il loro ultimo lavoro disponibile dall’11 dicembre “Don’t worry” e parlano anche delle loro paure
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Sono una delle band rivelazioni degli ultimi anni e ogni loco canzone, in estate come in inverno, è un vero tormentone. Sono i Boomdabash, la band reggae salentina che con il suo sound riesce a coinvolgere tutti, nessuno escluso.
Gli ultimi due tormentoni firmati insieme ad Alessandra Amoroso hanno sbancato senza paragoni confermandosi come vere hit dell’estate, prima Mambo salentino e quest’anno Karaoke, con il videoclip più cliccato del 2020.
Ma poi c’è stato anche il duetto con la grande Loredana Bertè e in questo mese di dicembre tornano ancora con un album tutto nuovo “Don’t worry” che prende il nome dal primo singolo estratto che ha anticipato l’album. Un singolo inciso con i Piccoli Cantori di Milano, coloro che li avevano accompagni anche sul palco di Sanremo 2019 in Per un milione, altro successone.
Un album per celebrare i loro 20 anni di carriera, tanti gli anni da quando Biggie Bash, Ketra, Payà e Blazon si conoscono e hanno fondato la loro band. L’album che uscirà l’11 dicembre come ha spiegato Biggie, la voce del gruppo, è “un regalo che vogliamo fare a chi ci segue da sempre e a chi ci ha imparato a conoscere di recente”. Un viaggio in musica negli anni passati con 22 brani e 3 inediti.
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I Boomdabash, tra musica e paure, vecchie e nuove
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I Boomdabash hanno raccontato il loro ultimo lavoro a leggo.it nel corso di una lunga intervista. Hanno spiegato che “Don’t worry” è “un inno alla speranza” che per questo periodo va benissimo. Un testo scritto già da tempo e tenuto nel cassetto e che ora è arrivato il momento di tirare fuori: “Abbiamo deciso di aprire il disco proprio perché inno, per restare lucidi anche in un periodo brutto questo” ha spiegato la band.
I Boomdabash non hanno nascosto nulla e hanno ammesso di aver paura che prima o poi le luci del sipario possano calare. Per loro cantare non è solo un lavoro ma un sogno che rincorrono da quando erano piccoli e che ora si è realizzato. “Paura che abbiamo iniziato a provare maggiormente con l’avvento del Covid” hanno ammesso.
E poi non nascondono le difficoltà del passato, quello in cui non era difficile prendere le strade sbagliate e per loro la musica ha rappresentato la salvezza. Nel vostro passato ci sono anche storie di bullismo? Chiede Rita Vecchio che ha realizzato l’intervista.
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E loro prontamente ammettono di sì, ogni giorno. C’erano tanti motivi per cui essere presi di mira, anche la musica. “Bisognava essere forti” speigano e loro ce l’hanno fatta.
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