L’assassino di Meredith è libero a 13 anni dal tragico evento, oggi è laureato e lavora alla Caritas per la comunità è una risorsa
Rudy Guede è stato l’unico condannato per l’omicidio di Meredith Kercher, oggi è un uomo libero. Infatti il Tribunale di Roma gli ha concesso l’affidamento ai servizi sociali, questo è l‘ultimo step per terminare la pena da scontare per i primi mesi del 2022. Non è stato precisato quando perché dipenderà da alcuni fattori determinanti come il lavoro che svolgerà nei prossimi mesi.
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Il reinserimento sociale di Rudy Guede per i giudici è a un buon stato
Guede non si sposterà da Viterbo, luogo in cui ha trascorso gli ultimi 16 anni per l’omicidio di Meredith Kercher, la giovane studentessa inglese uccisa a Perugia durante una festa. Aveva ottenuto il rito abbreviato della pena. L’uomo era già in semilibertà dallo scorso settembre e opera da allora, come volontario presso la Caritas locale. Non dormiva nemmeno più in cella viste le norme anti covid aveva un permesso per dormire fuori per evitare contagi.
Non si sa però dove abbia alloggiato l’uomo, l’unica cosa certa è che doveva rispettare delle regole ferree sulle uscite serali. Ad aver seguito il percorso di reinserimento di Guede è stato il Gavac, Gruppo assistenti volontari animatori carcerari. Dopo un’attenta analisi del suo percorso di reinserimento, il Tribunale di Roma ha deciso di concedere l’affidamento ai servizi sociali. Il suo percorso è dunque privo di mancanze che potrebbero impedirne l’affidamento. Si parla anche di una permanente adesione all’opera di rieducazione. Claudio Mariani del centro studi ciminologici di Viterbo ha speso alcune parole su Guede, spiegando che ad oggi non basta una laurea ed essere un detenuto modello per potersi guadagnare la libertà, certo aiutano nel percorso ma non bastano.
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Invece Guede a suo dire, ha dimostrato ben altro e cioè un inserimento volontario all’interno del processo che lo vede aiutare ed essere al servizio di categorie più vulnerabili della città anche durante il periodo di lockdown. Conclude dicendo che l’uomo è diventato una risorsa per la comunità. Parole non da poco quelle rivolte a Guede, che mostrano un profondo cambiamento e una volontà di aiutare il prossimo non per dimostrare di meritarsi la libertà ma perché ha piacere nel farlo.
Almeno questo è quello che traspare dalle parole di Mariani. Tutti sostengono che è un uomo diverso da quello che fu condannato per l’omicidio. Nonostante lui si sia sempre dichiarato innocente e che le impronte del DNA trovate sul corpo della vittima erano solo il frutto di un tentativo di aiutare la ragazza. Non si saprà mai davvero come andarono le cose quella tragica notte.