Stress da pandemia: gli effetti sulla fame e sul peso

Un team di ricerca americano del Pennington Biomedical Research Center ha dimostrato che la pandemia sta facendo crescere la fame nervosa nel mondo.

Cottura cartoccio
Tempi di cottura dei cibi (stux-Pixabay)

Lo stress, l’ansia e i sintomi depressivi stanno innescando un meccanismo che ha aumentato la fame nervosa nel mondo provocando anche un aumento di peso. Da un sondaggio pubblicato una persona su tre, infatti, ha aumentato il suo peso corporeo.

La nostra salute mentale infatti è messa a dura prova dal virus a causa dell’isolamento, della paura del contagio, dell’abbandono delle nostre abitudini, della mancanza dei nostri cari e in alcuni casi della perdita di alcuni di essi.

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Proprio per questo il direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), il Dottor Tedros Adhanom Ghebreyesus, fa riferimento a un vero e proprio crollo del benessere psicologico e psichico, mentre secondo il Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi tra le peggiori conseguenze del coronavirus SARS-CoV-2 ci potrebbe essere un’ondata di disturbo da stress post-traumatico (PTSD).

La fame nervosa è aumentata nell’era Covid-19

Covid cure a casa
Covid, cure a casa (Getty Images)

Molte persone hanno trovato rifugio proprio nel cibo. In quest’anno così particolare tra stress, disturbi depressivi, preoccupazioni, paure ed ansia gli zuccheri e i grassi sono stati un tentativo di fuga dal malessere quotidiano.

Così il peso delle persone è aumentato complice anche la sedentarietà e l’inattività durante il lockdown e le possibilità di fare sport, ridotte rispetto a prima in seguito alla chiusura di palestre, centri sportivi e della maggior parte degli sport praticabili.

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Dallo studio dei dati è emerso che prima del Covid il 32,2 percento dei partecipanti aveva un peso nella norma, il 32,1 percento era in sovrappeso e il 34,0 percento era in condizione di obesità. Durante il lockdown l’aumento di peso è stato registrato nel 27,5 percento dei partecipanti normopeso e nel 33,4 percento dei soggetti obesi.

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stress da sindrome premestruale (Tumisu/pixabay)

Anche lo stato di stress è aumentato, attualmente risulta essere superiore a 8,78 ± 0,21 punti rispetto al periodo pre-pandemico.

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