La nostra video intervista a Gabriele Parpiglia che ci parla del suo nuovo programma e del suo lavoro
Gabriele Parpiglia si è raccontato alle telecamere di YesLife. Giornalista, autore televisivo, conduttore e calabrese doc, Parpiglia è uno dei giornalisti più seguiti sui social al momento tanto che quest’anno è entrato proprio nella classifica dei giornalisti più attivi in Italia.
A partire dal 9 dicembre, su Real Time, lo ritroviamo nelle vesti di conduttore. Parte, infatti, la terza edizione, di un programma tutto suo: Seconda Vita. In ogni puntata Parpiglia racconta la storia, tra luci ed ombre, di un personaggio famoso, scavando nel suo profondo. Proprio di questo abbiamo parlato con lui, con alcune anticipazioni sui personaggi e del suo lavoro da giornalista.
Gabriele dal 9 di dicembre ritorni su Real Time con la terza edizione di Seconda Vita. Diversi i personaggi che si raccontano tra cui Tommaso Zorzi grande protagonista del Gf Vip, Martina Nasoni, e molti altri. Cosa ci puoi anticipare?
Posso dire i primi tre nomi che andranno in onda il 9 dicembre e che saranno i protagonisti della prima puntata: Tommaso Zorzi, Aurora Betti e Martina Nasoni. E poi via via gli altri con i diversi accoppiamenti.
Qual è il tuo segreto per creare una tale empatia con chi ti sta di fronte riuscendo a tirare fuori luci ed ombre della propria vita?
Io faccio interviste da 22 anni e secondo me non c’è né un segreto, né una scuola o una università. Se sviluppi la capacità di entrare in empatia con le persone donando anche la tua di empatia, con uno scambio alla pari, e se chi hai di fronte percepisce che questo è sincero ed è reale allora hai più facilità che l’altro si possa aprire.
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Molto attivo sui social attenzioni sempre tantissimi temi, spesso molto prima degli altri.. Tra questo c’è il caso Genovese, sei stato il primo a smuovere le acque e oggi molte delle tue inchieste vengono riprese. Che idea ti sei fatto?
Non è uscito niente fuori. Genovese è solo la punta di un iceberg più grande di quello che ha affossato il Titanic. A parte che di Genovese ne sentiremo parlare per i prossimi sei mesi, sono troppe le domande a cui oggi mancano le risposte ma perché ci sono le indagini in corso. Per la prima volta il caso Genovese sposta l’attenzione dal Covid. Prima eravamo bombardati dall’argomento Covid e dalle sue sfaccettature. Non c’è stato un argomento che ci ha spostato da quella roba lì, Genovese invece è quella roba lì perché è un caso che piace a chi ama guardare dall’occhio della serratura, un caso di follia, di ricchezza, ci sono una marea di sfaccettature e sono convinto che non ci libereremo di Genovese a lungo.
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FRANCESCA BLOISE
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