“Un dolore così grande non si può spiegare”, la morte di Stefano D’Orazio ha portato via una fetta del cuore di chi lo amava, ma “è disumano…”
Una delle scomparse più dolorose del mondo dello spettacolo è senz’altro di un “ministro” della musica italiana, nonchè membro della band “I Pooh”: Stefano D’Orazio. Tanti i messaggi di cordoglio e vicinanza al grandissimo paroliere e batterista della band del ’96.
Tutto era iniziato dai suoi compagni di viaggio, da Roby Facchinetti a Dodi Battaglia, passando per Riccardo Fogli, figli noti dei Pooh e “fratelli” della musica di Stefano. Tutti quanti i suoi compagni di professione sapevano tutto ciò che occorreva e accadeva nel letto di terapia intensiva, ivi era ricoverato.
La speranza di una pronta guarigione era dietro l’angolo, finchè le condizioni si sono aggravate e Stefano D’Orazio ci ha lasciato con un dolore incommensurabile nel cuore. Insieme ai suoi amici, anche l’ormai vedova Tiziana Giardoni piange terribilmente la sua scomparsa
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Stefano D’Orazio, un dolore inspiegabile: “Non è giusto”
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Ad approfondire le circostanze della scomparsa legata a Stefano D’Orazio ci ha pensato l’ormai vedova Tiziana Giardoni. La donna era molto legata a Stefano; il loro rapporto non si era mai “spento” ed ora il ricordo è ancora troppo fresco per passarci su, semmai si affievolirà.
Tiziana, nel giro di pochi giorni ha dovuto rinunciare prima al marito 72enne, appunto Stefano e pochi giorni dopo al padre, 75enne. Due pilastri e punti di riferimento della sua vita, che alla loro scomparsa non ha neanche potuto salutare dignitosamente. “Dal giorno in cui morì Stefano, mio padre fu ricoverato”. Stesso destino per entrambi, dilaniati dal Covid-19.
La vedova di D’Orazio, provata da un dolore terribile non riesce a spiegarsi come mai non era stato possibile dare l’ultimo saluto ai due cari, potendoli vedere almeno. “Avrei messo anche la tuta sigillata pur di consumare un “pizzico” di dolore accanto alla loro salma e invece neanche ai funerali è stato possibile dare un ultimo saluto dignitoso”.
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In questo momento c’è tanto dolore, a cui si aggiunge la rabbia, quella che Tiziana e la madre hanno provato, nel denunciare persino l’organizzazione dei funerali, con le due bare sigillate: “E’ una cosa disumana”