Una paziente affetta da schizofrenia ha ucciso una bambina in un parco a Bolton. Il padre della vittima è disperato.
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La piccola Emily, è morta lo scorso 22 marzo dopo essere stata accoltellata alla gola da Eltiona Skana, in un parco a Bolton, Greater Manchester. La donna, 30 anni, è affetta da una grave malattia cronica, la schizofrenia; e prima dell’omicidio era seguita da un infermiere nell’ospedale psichiatrico adiacente al villaggio di Woodbeck tra Retford e Rampton nel Nottinghamshire, Inghilterra. Durante il processo, l’assassina negò più volte l’omicidio.
Tuttavia, durante il quarto giorno di udienza, i giudici hanno ascoltato Jonathan Pettet, l’infermiere e capo reparto al Rampton Hospital, dove la donna si trovava in cura. Interrogato dall’avvocato Michael Brady QC, il signor Pettet ha riferito che Eltiona gli avrebbe confessato di aver ucciso Emily. Dalle parole dell’infermiere, è emerso che l’omicidio era premeditato. Skana ha confessato di aver aspettato e scelto la sua vittima all’interno di un parco. Durante le ispezioni dell’abitazione del killer, la polizia ha trovato un numero elevato di farmaci inutilizzati, equivalente a minimo un mese di cura.
Sono state queste le parole strazianti del padre della vittima. Mark Jones ha dato espressione al suo dolore, leggendo il suo discorso alla Crown Court di Minshull Street a Manchester, dove Skana è stato condannata per omicidio colposo. Il dolore è sconfinato, la morte della piccola inspiegabile. “Come può una bambina innocente essere uccisa in modo così violento e mostruoso?” ha continuato. La scomparsa di Emily ha lasciato un vuoto non solo sulla sua famiglia, ma anche all’intera comunità, ancora scioccata per l’accaduto.
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I 9 mesi successivi al decesso della piccola hanno lasciato la famiglia “in un limbo”. “Non possiamo andare avanti, perché, in questo momento, non possiamo vedere un futuro. Possiamo solo affidarci al presente.”
Fonte Mirror
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