La minaccia di una terza ondata della pandemia è al centro dell’attenzione in questi giorni. Gli epidemiologi esprimono le loro previsioni. Tutto dipenderà da noi.
Ci sarà una terza ondata Covid? A domandarselo sono in molti. In questi giorni diversi epidemiologi hanno espresso la loro visione. Le posizioni sono nette. Tutto dipenderà da noi.
Malgrado i casi giornalieri stiano diminuendo, il calo è ancora lento. Gli ospedali sono pieni e il virus in circolazione è troppo. Il numero dei decessi è ancora molto alto. Pertanto è necessario non abbassare la guardia. Soprattutto in questo periodo di feste, in particolare nei giorni di Natale con i pranzi in famiglia.
Il rischio è che la terza ondata, prevista con la riapertura delle scuole, cominci quando ancora la seconda non sia finita.
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“Credo che la terza ondata sarà inevitabile. Si incroceranno due fattori: il fisiologico incremento dei casi influenzali che avvengono normalmente tra gennaio e febbraio che si intersecheranno con una ripresa dei contagi.”, ha commentato in esclusiva a Ilgiornale.it Matteo Bassetti, Direttore della Clinica Malattie Infettive dell’Ospedale San Martino di Genova.
“Tutto dipende da come andranno le feste di Natale. Queste restrizioni servono proprio a fare in modo che durante le feste di Natale ci siano meno contagi, c’è il limite di incontrarsi per evitare il movimento del virus. Sta sempre a noi, come è stato dall’inizio, siamo noi gli attori principali dell’aumento o meno del numero dei casi”, ha commentato sempre in esclusiva Massimo Ciccozzi, direttore dell’Unità di Statistica medica ed Epidemiologia del Campus Bio-medico di Roma.
Preoccupazione generale è legata al mix influenza covid. Per quanto riguarda il vaccino, l’argomento è molto delicato. In Italia si è poco abituati a quello influenzale e circola un generale scetticismo riguarda al nuovo vaccino.
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