Introdotto qualche mese fa, il Superbonus ristrutturazioni del 110% è nel mirino del Fisco, in atto le prime sanzioni per i trasgressori
Quest’estate il Decreto Bilancio ha introdotto il Superbonus del 110% per le ristrutturazioni che prevedono interventi di efficientamento energetico e messa in sicurezza antisismica. Oltre ad avere un’aliquota di detrazione particolarmente interessante, consente la riqualificazione degli edifici a costo zero attraverso la doppia opzione dello sconto in fattura e della conseguente cessione del credito.
Con il provvedimento 283847/2020, l’Agenzia delle Entrate ha definito anche i passaggi per scegliere quale opzione adottare e fornito i modelli da utilizzare per comunicare la scelta.
Il recente Decreto Rilancio ha reso necessari però successivi interventi volti a disciplinarne il funzionamento dopo i diversi controlli fiscali che ne hanno appurato contraffazioni. L’ultima circolare congiunta tra il Mit-Funzione pubblica ha fornito chiarimenti sulle novità introdotte con il D.L. Semplificazioni (120/2020).
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Quanto costano le sanzioni in caso di illecito
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Tenendo conto della imponente portata della detrazione (il Superbonus ammonta a 110% come detto) e temendo che possano essere compiuti illeciti ed inganni da chi ne usufruisce, è stato previsto che il Fisco possa effettuare verifiche sulle cartelle dei contribuenti anche per un periodo esteso ad 8 anni.
Il Fisco e la Guardia di Finanza in queste settimane si sono trovati di fronte a diversi casi di detrazioni che superano l’importo delle spese sostenute, e le sanzioni avviate non si sono limitate a colpire i soggetti che ricevono il beneficio ma riguardano anche tecnici, fornitori e cessionari.
Specificano dalle Agenzie delle Entrate che se l’errore costituisce un reato, la sanzione amministrativa applicabile oscilla da un minimo di 285 euro ad un massimo di 2.582 euro.
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Mentre “per il rilascio di attestazione e asseverazione non corrispondenti o con errori, il professionista o la ditta che esegue i lavori di rifacimento rischia una sanzione amministrativa che oscilla da un minimo di 2mila euro ad un massimo di 15mila euro”.