Crisi di governo: si fanno sempre più insistenti le voci di un possibile rimpasto nell’esecutivo. Quali sono le ipotesi più accredidate
Voci sempre più pressanti ipotizzano una vicina crisi di governo. La questione è supportata dal malcontento generato da Matteo Renzi che non approva la gestione delle risorse del Recovery Fund. Tutto ciò potrebbe portare a un abbandono di Italia Viva dalla maggioranza. La conseguenza più ovvia sarebbe, quindi, la fine del secondo Governo Conte.
Il Presidente del Consiglio deve fronteggiare non solo la grave crisi sanitaria in atto, ma attenzionare anche i dissidenti che si stanno facendo largo anche all’interno del Movimento 5 Stelle e del Partito Democratico. Al ritorno dall’Europa dove si è raggiunto un punto d’incontro proprio sul Recovery Fund, Conte ha detto di voler attuare un confronto con le forze della maggioranza, sia in maniera collettiva che individuale. Lo scopo è valutare se sono ancora vive “determinazione e fiducia reciproca” per proseguire i lavori in questa fase delicata.
Se ciò non avvenisse, cosa accadrebbe con la caduta del Governo Conte? Si profilano diversi scenari.
Matteo Renzi ha dichiarato al quotidiano El Pais che potrebbe esserci una frattura tra Italia Viva e il Governo. Si verrebbe dunque a creare la possibilità di una nuova maggioranza. Sta al Presidente della Repubblica valutare se ci sono le condizioni per cui ciò accada. Renzi ipotizza di arrivare fino al 2023 con questo Parlamento, seppur con una diversa maggioranza rispetto a quella odierna. Il nome più papabile per sostituire Conte è quello di Mario Draghi.
Una nuova maggioranza farebbe spazio anche alla Lega. Salvini si è detto disponibile a dare la propria fiducia ad un “Governo serio che possa portare l’Italia verso nuove elezioni”. Gli esponenti di Forza Italia si dicono dello stesso parere. Discordia nel Centrodestra: Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia ha dichiarato apertamente che non appoggerà mai un Esecutivo con dentro il Partito Democratico o il Movimento 5 Stelle.
Il Presidente della Camera, Roberto Fico, ha invece sostenuto che, se il Governo dovesse cadere, altra ipotesi da vagliare è quella di un ritorno al voto. Con quale legge elettorale è un mistero.
Idea più accreditata è quella di un rimpasto di governo, ossia un Conte – ter. Si parlerebbe di una caduta controllata in cui, non solo la maggioranza potrebbe essere rinsaldata, ma farebbe contento Matteo Renzi che entrerebbe nel Governo nel ruolo di ministro della difesa Difesa oppure degli Affari Europei, avendo spazio nella cabina di regia del Recovery Fund.
Quest’ultima ipotesi accoglierebbe il consenso del premier Conte, soprattutto perchè le prime due lo vedrebbero allontanato dall’esecutivo.
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