A seguito dell’emergenza sanitaria in corso, il legislatore è intervenuto per sostenere le attività economiche interessate
Dicembre è tempo di scadenze con l’erario. Il 16 dicembre è fissato da anni l’appuntamento con il saldo dell’Imu, la tassa per i possessori di immobili. Quest’anno, a causa dell’emergenza sanitaria e delle conseguenti difficoltà economiche, il governo è più volte intervenuto sulla tassazione cercando di sostenere le imprese. Così, per quanto riguarda la prima rata Imu, che solitamente si paga a giugno, hanno avuto l’esenzione le attività economiche particolarmente colpite dalla pandemia. Si tratta in particolare delle aziende del settore turismo e spettacoli. L’esonero è stato poi esteso anche al saldo 2020. Il D.L. 104/2020 Decreto Agosto ha esteso l’esonero del saldo per determinate categorie di immobili quali gli stabilimenti balneari marittimi, lacuali e fluviali, gli stabilimenti termali, immobili utilizzati per eventi fieristici o manifestazioni, nonché per quelli destinati a spettacoli cinematografici e teatrali e a discoteche e sale da ballo: e ancora alberghi, pensioni e immobili destinati alle attività turistiche; il tutto a condizione che i relativi proprietari siano anche gestori delle attività ivi esercitate.
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Successivamente, il primo decreto Ristori ha esonerato dal pagamento della seconda rata Imu anche tutte le altre attività colpite dalle misure restrittive: si tratta in particolare delle attività ristrette che si sono trovate in zona rossa. Lo stesso, tuttavia, non è stato fatto per altre categorie colpite dalle restrizioni. In particolar modo, i cassintegrati del Covid che non ricevono la cassa integrazione da qualche mese, si sono ritrovati, se proprietari di immobili, a dover affrontare la scadenza Imu senza nemmeno uno slittamento. Il sole24ore in data 16 novembre ha pubblicato questo schema sintetico sulla situazione:
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Giacenze al 30 settembre | Richieste in ottobre | Totale | |
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Cig ordinaria | 15.000 | 36.000 | 51.000 |
Fis (fondo integrazione salariale) | 12.000 | 22.000 | 34.000 |
Cig in deroga | 54.000 | 40.000 | 94.000 |
Totale | 81.000 | 98.000 | 179.000 |