Al Live Non è La D’Urso la testimonianza della modella Kristina: racconta la sua versione dei fatti durante i “festini” di Alberto Genovese.
La modella Kristina, accolta come ospite al Live Non è La D’Urso, racconta apertamente e senza mezzi termini tutto ciò che ha visto durante le feste dell’imprenditore indagato per lo stupro di una ragazza diciottenne Alberto Genovese. Dichiarando in primis “per me è stata una decisione abbastanza semplice quella di mettere la mia faccia e di dire le cose che io so”. A quanto pare “tutti lo coprivano sempre”, ed essendo stata più volte ospite in quella casa nel centro di Milano, ha una visione a 360° di quello che accadeva al suo interno.
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Kristina avrebbe parlato di un silenzio di convenienza da parte delle altre modelle che frequentavano “per caso” le feste di Genovese. Essendo di passaggio e non assidue frequentatrici neanche loro si rendevano conto di quello che realmente accadesse. Ha parlato degli albori, spiegando il perché lei fosse una delle sue preferite: “La prima volta che ho conosciuto Genovese avevo 18 anni”, ha iniziato fino ad essere presente per mesi ai festini facendo uso della droga di sua spontanea volontà. Sostanza che a quanto pare non mancava mai alle feste.
Nel corso dell’intervista, Kristina, è entrata nel merito della serata incriminata, in cui sarebbe avvenuto lo stupro della ragazza, sostenendo: “era in condizioni veramente pietose, noi purtroppo abbiamo pensato che fosse reduce della droga, non abbiamo neanche lontanamente pensato che potesse trattarsi di uno strupro”.
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Oltre a Genovese si sono aggiunte due nuove persone ad essere indagate per aver spalleggiato e coperto l’imprenditore nel suo macabro giro, pare che si tratti di un suo amico, Daniele Leali, e della sua fidanzata, Sara. Inoltre, secondo le dichiarazioni della modella, l’organizzatore dei festini, a cui partecipavano solo donne e pochissimi uomini, pare che avesse “la sindrome da sceicco”.
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