Fabrizio Frizzi. Il racconto attraverso i ricordi di una delle donne che ha significato di più nella sua vita e che lo conserva nel suo cuore
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La giornalista e conduttrice televisiva Rita Dalla Chiesa sta promuovendo la sua ultima fatica letteraria, Il mio valzer con papà, opera che s’incentra sui ricordi di una bambina cresciuta in una caserma dell’Arma, costretta a cambiare spesso città con la famiglia.
Emerge, dunque, un ritratto del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, suo padre, uomo simbolo della lotta alla mafia, ucciso durante un agguato. Lei lo dipinge come un uomo romantico, che le portava sempre delle rose fin da quando era ancora bambina. “Non ho mai avuto una casa nel vero senso della parola” – dice Rita Dalla Chiesa ai microfoni di Oggi è un altro giorno su RaiUno (condotto da Serena Bortone). “Anche oggi mi ritrovo a guardare dentro le abitazioni delle altre persone se vedo una luce accesa. Nemmeno durante il mio primo matrimonio ho vissuto quest’esperiza perchè ho sposato un ufficiale dei carabinieri, ci spostavamo di continuo”.
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Fabrizio Frizzi. Rita Dalla Chiesa e i suoi ricordi più dolci
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Quel senso di casa le è arrivato grazie al suo secondo matrimonio con il compianto e amato conduttore Fabrizio Frizzi. I due sono stati sposati dal dal 1992 al 2002. Nonostante la chiusura della loro unione, hanno mantenuto un rapporto splendido fino alla fine. Frizzi si è risposato con Carlotta Mantovan da cui ha avuto la piccola Stella. E’ morto a causa di un’emorragia celebrale nel 2018.
Ai microfoni di RaiUno, Rita Dalla Chiesa ha detto: “Penso a Fabrizio tutti i giorni, ci parlo, lo sogno. Nella mia mente è sempre sorridente. Noi abbiamo vissuto l’inzio della carriera insieme, avevamo tanto entusiamo”.
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Quando i due hanno cominciato a frequentarsi era meno usuale che una donna fosse così più grande del compagno: “Grazie a lui ho spezzato un pregiudizio. Aveva 10 anni meno di me e un grande senso di protezione nei miei confronti. Non lo volevo da principio. Si appostava sotto casa mia con la vespa, appoggiato al muro, ad aspettare che io scendessi” – ha continuato – “Io credo che lui mi abbia davvero salvato la vita. Ha rotto il rigore militaresco a cui ero abituata”.
