Il bomber Paolo Rossi prima di morire ha confessato una cosa alla moglie Federica Cappelletti che gli era stata accanto durante la malattia
Le urla strepitanti di Nando Martellini che gridava “Campioni del mondo” per ben tre volte in quel lontano 1982 le ricordano anche i più giovani. Quelle immagini sono diventate celebri ovunque ed è impossibile dimenticare l’esaltazione di una squadra che arrivata a testa alta in finale si è aggiudicata la finalissima battendo il Brasile. Paolo Rossi è stato portato a casa in pompa magna, nell’esaltazione di un Paese che si è sentito unito sotto la stessa fede sportiva.
Paolo è morto però settimana scorsa, un brutto male se l’è portato via lasciando nello sconforto ancora una volta tutta l’Italia, solo 15 giorni dopo Maradona. Il funerale il 12 dicembre nella sua Vicenza, la città che lo aveva accolto come calciatore con il Lanerossi e che successivamente aveva accolto come seconda casa.
Le esequie si sono svolte al Duomo della città che ha visto l’esordio della carriera del bomber. Presenti molti dei suoi ex compagni di squadra, tra cui Marco Tardelli, Giancarlo Antognoni, Antonio Cabrini e Fulvio Collovati che hanno portato il feretro direttamente in chiesa.
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Paolo Rossi, la confessione fatta alla moglie prima di morire
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Ha commosso la scena del presidente della Figc, Gravina, quando ha deposto sulla bara una maglia azzurra della nazionale italiana con il numero 20, lo stesso indossato da Paolo Rossi ai Mondiali di Spagna.
L’ex campione aveva alle spalle due matrimoni e tre figli, prima le nozze con Simonetta Rizzato dalla cui unione è nato il primogenito Alessandro. Poi il divorzio e la storia d’amore con la giornalista Federica Cappelletti. I due nonostante i 15 anni di differenza, si sono sposati nel 2010 e poco dopo sono nate altre due figlie, Maria Vittoria e Sofia Elena.
Federica ha voluto ricordare in un’intervista alla “Gazzetta dello Sport” l’ultima frase pronunciata dal marito prima di dirle addio. “Me lo ha detto in uno degli ultimi giorni: ‘Federica, io sto morendo’. E lì ho capito e ho pensato: ‘Se me lo dice lui, è finita’. Nella malattia però era stato sempre positivo e ottimista, senza arrendersi mai”.
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L’amore tra i due era davvero forte e questa confessione testimonia lo spirito forte di Paolo che lo ha sorretto fino alla fine e che ne ha fatto un grandissimo campione.
