Intervista a Veronica Maya: la conduttrice RAI risponde a cinque curiosità sul suo percorso televisivo, svelando alcuni aneddoti.
Io dico sempre che il mio lavoro è stato a tappe: ho debuttato nel 2005 su Rai Uno con “Stella del Sud”. Per me è stata sicuramente una grandissima esperienza e che tengo nel cuore per tante ragioni, sia perché come ho già anticipato il 2005 segna l’anno del mio debutto in RAI, ero giovanissima e poi perché questo programma mi ha permesso di visitare ben 50 paesi diversi. Un’occasione, pertanto, non solo per viaggiare ma anche di entrare in contatto con diverse culture.
Ma non solo, lo Zecchino D’Oro – che ho presentato per ben dieci anni – sicuramente rientra tra i miei ricordi speciali. Poi c’è Verdetto Finale, un programma di un certo spessore che richiedeva una certa serietà che ho amato tanto. Quindi insomma, non posso definire l’esperienza rimasta nel cuore, ogni trasmissione mi ha dato qualcosa.
Lo Zecchino D’Oro lo tengo nel cuore, rappresenta tanto per me…perché ha anche scandito i momenti salienti e profondi della mia vita. Mi hanno accolta col pancione ed ho avuto dei colleghi splendidi che poi sono degli amici, Pino Insegno e Paolo Conticini. A tal proposito Paolo l’ho seguito in Ballando con le Stelle ed ho visto quanto si è impegnato, ma Paolo è così. Inoltre ho avuto l’onore di affiancare il grande Tortorella prima che poi si ritirasse dallo Zecchino D’Oro. Lavorare con i bambini è bello ma richiede anche una forte responsabilità: adattarsi ai bambini non è affatto facile, hanno una postura, un gioco ed un linguaggio diverso ovviamente da noi adulti.
Era difficile a volte far capire loro la sacralità del momento e infatti è anche capitato che si alzassero durante magari dei momenti in cui dovevano stare seduti. Io poi ricordo un momento toccante che mi riguarda in prima persona: mio figlio Tancredi aveva 3 mesi e quindi abbiamo cantato questa ninna mamma, un momento toccante. Mi manca presentare lo Zecchino D’Oro.
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Allora, Tale & Quale è stata una sfida. Ne approfitto per raccontarti un aneddoto a proposito. Io volevo fare il provino per lo show e mio marito – sapendo che comunque non sono una cantante – non credeva che sarei riuscita. Invece quando entrai nel cast venne poi ogni venerdì sera in studio a fare ovviamente il tifo per me.
Come anticipavo, io nasco attrice quindi so bene come riempire il palcoscenico e come interpretare i personaggi, questo mi aiutava soprattutto per quelle performances dove si richiedevano doti canore notevoli. Tale & Quale dicevo è una sfida perché in 4-5 giorni dovevi preparare il personaggio assegnato il venerdì sera. Sabato e domenica riposo.
Lunedì si iniziava, io essendo fuori sede studiavo da casa il testo della canzone. Da martedì a venerdì si proseguiva a Roma con 6 ore di trucco, ballo e tutto ciò per fare un’ottima performance. A me Tale & Quale mi ha dato tanto in quanto sono riuscita a rompere l’immagine cliché che mi ero costruita con i sei anni di Tribunale in Verdetto Finale.
Mah, credo che otto siano sufficienti: ammetto che i personaggi che mi hanno assegnato erano tutti veramente intensi e che suscitavano la mia curiosità. Ricordo una Viola Valentino davvero difficile da riproporre, David Bowie una sfida…o Miley Cyrus, a leccare il microfono durante la performance. Insomma, li ho amati tutti.
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Diciamo che io ho lavorato durante la pandemia con l’Italia che fa, (n.d.r. in onda dal lunedì al venerdì su Rai2 alle 16.10 – un approfondimento dedicato alle storie di chi si impegna per gli altri) ed ero a Milano, l’epicentro della pandemia. Non è stato facile lavorare in quel periodo ma il programma era davvero un progetto interessante visto il periodo.
Attualmente su Amazon Prime ci sono due film a cui ho preso parte, Passpartù, Operazione doppiozero, film commedia del 2019 e A.l.i.c.e una serie TV uscita lo scorso agosto. Comunque, in generale possiamo dire che il periodo è davvero delicato, io nonostante abbia lavorato ne ho anche approfittato per stare a casa con i miei figli. Si sperano tempi migliori e che si possa tornare a fare TV senza timori e senza restrizioni.
MARIA LONGO
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