“Andrò all’inferno, ma chiederò scusa alle vittime”. Sarebbero state queste le ultime parole prima di morire di Donato Bilancia al suo confessore don Pozza.
Una confessione sul punto di morte per Donato Bilancia. Il serial killer dei treni detenuto al carcere due Palazzi di Padova prima di morire ha voluto lasciare un messaggio per don Pozza. “Andrò all’inferno, ma chiederò a Dio un attimo per chiedere scusa alle vittime”. Sarebbero queste le parole di Donato Bilancia, parole che lascerebbero pensare a un senso di pentimento ma soprattutto di consapevolezza dell’orrore compiuto negli anni 1997 e 1998 nelle regioni Liguria e Piemonte.
Leggi anche —> E’ morto Donato Bilancia, il killer dei treni. Chi è era e come è morto
Donato Bilancia se fosse tornato libero avrebbe continuato ad uccidere?
Leggi anche —> Morto Donato Bilancia, il serial killer delle prostitute
L’uomo, che stava scontando 13 ergastoli per 17 delitti oltre a 16 anni per un tentato omicidio, è stato stroncato all’età di 69 anni a causa del Covid. Donato Bilancia aveva trascorso 22 anni in carcere ma aveva ancora una vita davanti a lui da scontare. Nell’ultimo periodo aveva chiesto permessi per assistere un ragazzo disabile. Ma se fosse tornato libero avrebbe continuato ad uccidere? A rispondere a questa domanda ci pensa il criminologo e giornalista Carmelo Lavorino che descrive Donato Bilancia come un ‘super serial killer che aveva la cosiddetta coazione a ripetere’.
Nel 1997 il primo omicidio per Donato Bilancia. Uccise il biscazziere Giorgio Centanaro. Da lì una serie di efferati crimini, l’ultimo il 20 aprile 1998. Nell’area di servizio Conioli Sud rapinò e uccise il benzinaio Giuseppe Mileto che aveva negato di fargli credito per un pieno di benzina.
Il delitto più macabro di cui si è macchiato Donato Bilancia è stato quello sull’Intercity La Spezia-Venezia il 12 aprile 1998: fece irruzione nel bagno del vagone rompendo la porta e uccise Elisabetta Zoppetti a colpi di pistola.