Intervista a Camilla Mendini, la top green influencer 100% italiana ma in USA da alcuni anni, simbolo di una vita sostenibile.
Maria, grazie mille per avermi invitata è un piacere per me. Allora io sì, sono italiana, sono originaria di Verona. Per vari casi della vita poco dopo essermi sposata ci siamo dovuti trasferire a New York per motivi di lavoro. Durante la pandemia abbiamo capito che effettivamente era un po’ stretto vivere in un appartamento vicino a New York perché la città è stata duramente colpita dal Covid-19 e a giugno ci siamo trasferiti in Florida.
In America purtroppo è molto politicizzata la pandemia quindi dipende molto dallo Stato in cui si è. La Florida ad esempio è uno stato repubblicano quindi c’è una minimizzazione del problema. Le mascherine non sono richieste per legge e le persone possono fare esattamente quello che vogliono. Proprio un far finta di nulla.
Allora, io devo dire che ho iniziato a parlarne quasi 5 anni fa, quindi poco dopo essermi trasferita negli Stati Uniti. Non so se sia stato forse l’impatto con il consumismo estremo di New York dove effettivamente vedi che c’è un negozio ogni tre passi. Persone che spendono e spandono sempre. E’ proprio un sistema molto diverso da quello italiano. E’ un po’ quello probabilmente ed un po’ il fatto che io abbia sempre avuto una sensibilità di questo tipo.
Quindi non sono mai stata una persona che ama fare shopping in maniera compulsiva, mi è sempre piaciuto l’artigianato in famiglia. Quindi secondo me avevo già una certa familiarità con questi temi e poi per un motivo e per l’altro abbastanza casualmente sono incappata in questi temi ed è stato un terreno fertile in me perché appunto si sono impiantati molto velocemente.
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Allora, la mia prima azione sostenibile sicuramente è stato non comprare proprio. Ho smesso di fare shopping per un pochino e la mia prima forse azione attiva è stata mettere online il mio primo video che parlava dello scandalo della PlayStation e quindi parlare alla community che avevo, allora ancora piccolina. Però direi sì, la prima azione è stato proprio fermarmi, approfondire e parlarne con chi mi seguiva. Come resettare e poi ricominciare.
Allora diciamo che 5 anni fa potremmo dire che ho iniziato a fare i video su YouTube. Vestiti per donna eticamente trasparenti e totalmente sostenibili che si rifà alle tradizioni artigianali che ci sono in giro per il mondo. Nel 2018 ho iniziato con l’abbigliamento che hanno varie collezioni. Poi quando mi sono trasferita in Florida a giugno ho aperto anche il blog a cui ho collegato un e-commerce quindi un negozio on-line in cui si possono trovare dei prodotti per uno shopping consapevole.
Mi piace in questo momento storico non solo supportare l’artigianalità italiana ma anche le realtà femminili italiane che vengono creati in esclusiva con me quindi sono prodotti proprio in cui ci uniamo le menti creative. Quindi posso dire che per il futuro io voglio portare avanti con i miei progetti la Slow Fashion quindi la moda lenta, non ho l’ansia di dover uscire con le collezioni all’anno ma con calma quando trovo qualcosa che mi piace e che mi convince.
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Era un no categorico prima della pandemia poi penso che abbiamo rimesso le priorità un po’ a posto, sarà che non riusciamo a tornare in Italia da più di un anno un anno e mezzo, che non riusciamo a vedere i nostri parenti nostri cari da tutto questo tempo quindi ovviamente la malinconia. Mi piacerebbe tornare più di prima però so che dobbiamo aspettare ancora qualche anno per farlo, ma torneremo sicuramente.
Si vive molto meglio in Italia come qualità della vita forse non ce ne rendiamo conto quando siamo in Italia perché effettivamente ci sono tanti problemi, però appena si esce fuori si capisce che gli altri paesi hanno altri problemi.
Sostenibile secondo me è un gesto quindi veramente un’esperienza da fare assieme. Ovviamente nei limiti delle possibilità. Non dico di andare a sciare insieme alla settimana bianca! Però sto riscoprendo molto lo scrivere una lettera ai parenti lontani e i miei nonni e magari mettere una foto ogni tanto. Oppure regalare qualcosa di sostenibile per sostenere delle realtà artigiane.
Ormai in Italia ci stiamo abituando a comprare online: effettivamente le piattaforme che vendono di tutto che sono grandissime e vanno a schiacciare i piccoli artigiani che anche loro si sono messi un po’ alla pari, hanno il loro negozio online ed offrono dei prodotti effettivamente creati con il cuore, con le mani. Personalizzabili ed hanno quindi un fascino molto maggiore.
MARIA LONGO
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