La sua origine si perde nei meandri della storia, ma ancora oggi il vin brulè è amatissimo durante l’inverno per la sua particolarità aromatica
Spesso quando si pensa al Natale e ai mercatini in giro per l’Italia e l’Europa il primo pensiero va al vin brulè, bevanda tradizionale usata per scaldarsi nelle giornate più fredde dell’inverno ed entrare nel clima delle feste grazie ai suoi ingredienti tipicamente natalizi.
Il vin brulè è una bevanda dal gusto fortemente speziato e dolce e va servita calda. I suoi ingredienti principali sono le spezie, le scorze di agrumi ed ovviamente il vino rosso, rigorosamente corposo e di alta qualità.
Le origini di questo “vino caldo” si perdono nei meandri della storia passata e come è giusto che sia in questi casi anche la ricetta originale non è più la stessa e comunque varia molto anche solo tra le singole regioni del nostro Paese. Le origini del vin brulè forse sono riconducibili a una bevanda in uso in Grecia, giunta poi nell’Antica Roma.
Si chiamava conditum paradoxum, era un vino servito a fine pasto come digestivo scaldato e aromatizzato con erbe e cereali, fiori essiccati, frutta fresca bacche, dolcificato con il miele e ricco di pepe nero. Si pensa che la sua introduzione sia legata al medico Ippocrate, grande sostenitore delle proprietà disinfettanti del pepe nero.
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Anche nel Medioevo è stata rintracciata una sua variante, chiamato ippocrasso, in cui però il pepe era sostituito con in cui la cannella. Un’altra variante più recente arriva dalla Penisola Scandinava dove prese avvio il glögg: un vino caldo speziato consumato originariamente durante i pasti che, nell’Ottocento, vede l’aggiunta del cognac, oltre a zucchero, anice stellato, cannella, chiodi di garofano, zenzero, noce moscata, arancia, uva passa e mandorle.
È questa variante poi ad essere introdotta nei mercatini di Natale dai mercanti di vino per camuffare il prodotto magari non più così buono da bere durante i pasti.
Ma come si fa il vin brulè a casa? Come già detto non esiste una singola ricetta, solitamente in Italia e soprattutto nelle città settentrionali lo preparano in modo quasi similare, vediamo come:
Versare lo zucchero in un tegame d’acciaio dai bordi non troppo alti e unire le stecche di cannella, le bacche di ginepro, i chiodi di garofano e l’anice stellato, le scorze dei due agrumi. Infine versare il vino rosso.
Riporre la pentola sul fuoco e portare lentamente a ebollizione. Far bollire a fiamma bassa per circa 10 minuti mescolando fino a che lo zucchero non è sciolto del tutto. La bevanda sarà leggermente raddensata grazie alla presenza dello zucchero.
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In alcune regioni oltre a questi ingredienti è aggiunto anche lo zenzero fresco ed il cardamomo, che però danno una nota spiccatamente intensa alla bevanda. Un’altra ricetta del vin brulè invece prevede l’utilizzo della mela renetta, tagliata a fette sottili ed inserita ancora con la buccia nella pentola assieme agli altri ingredienti.
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