Uccide i figli a coltellate, il diario del padre omicida: “Il mondo mi osserva e giudica. Vivo nel giudizio costante di tutti”
Uccidere i propri figli, a coltellate. E’ la terribile vicenda che ancora lascia senza parole pensando a quanto accaduto. In Veneto, la comunità di Trebaseleghe è sconcertata, non si parla d’altro. Le piccole realtà, le comunità non troppo estese, avvertono con maggioro passione gli aventi tragici che accadono. E’ come se ci fosse maggiore coinvolgimento, perchè si è un’unica famiglia sotto certi aspetti. L’uomo, che si è ucciso dopo aver accoltellato i figli, ha lasciato una testimonianza, delle memorie, un diario, che rivelano un po’ il suo stato: “Vivo nel giudizio costante di tutti. Vengo giudicato dal mondo che mi osserva e mi critica”. E’ ciò che si legge su alcuni fogli ritrovati nella casa del padovano teatro del terribile delitto. Sulla personalità e il carattere dell’uomo, ha parlato anche l’ex moglie, sentita dai carabinieri della caserma locale. La donna è trafitta, a pezzi.
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La donna, infermiera, ha parlato della sua relazione, che era terminata ormai da circa dieci anni. “Alessandro aveva qualche problema con l’alcol, qualche volta era ritornato a casa ubriaco. Nel 2015 ho chiesto la separazione, non ho mai parlato male con Francesca e Pietro di loro papà, nemmeno quando l’avevo denunciato perché non pagava i 200 euro pattuiti con il giudice”. Del resto, la donna afferma che con il tempo le cose si sono sistemate, ha risolto le sue pendenze e il rapporto è andato migliorando, nel tempo. Poi la donna ha parlato di un padre autoritario verso i loro figli.
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Poi l’ultimo ricordo prima che accadesse l’inferno in quella casa: “Sabato pomeriggio li ho accompagnati a casa del padre poi non li ho più sentiti. Di certo non potevo neanche lontanamente immaginare quello che sarebbe accaduto la mattina successiva“. Saranno gli inquirenti a vagliare le dichiarazioni per ricostruire il tutto.