Due persone sono state tratte in arresto dai carabinieri di Imperia nell’ambito delle indagini sull’omicidio di Joseph Fedele, trovato morto a Ventimiglia ad ottobre.
Svolta nel caso relativo alla morte di Joseph Fedele, un uomo di 67 anni ritrovato senza vita ad ottobre in un fossato a Calvo, frazione di Ventimiglia, in provincia di Imperia. I carabinieri del capoluogo di provincia ligure hanno tratto in arresto due persone che sarebbero accusate uno dell’omicidio del 67enne ed il secondo di favoreggiamento. A condurre gli inquirenti all’arresto sarebbe stata l’individuazione di un mezzo che sarebbe stato utilizzato dai due indagati il giorno del delitto.
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Imperia, svolta nell’omicidio di Joseph Fedele: in arresto due persone di 27 e 44 anni
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I carabinieri del Nucleo Investigativo di Imperia hanno arrestato due persone nell’ambito delle indagini per l’omicidio di Joseph Fedele. Il cadavere del 67enne francese, ma di origini italiane, era stato ritrovato lo scorso 22 ottobre in un fossato a Calvo, frazione del comune di Ventimiglia. Dopo il tragico ritrovamento, gli accertamenti hanno fatto emergere che la morte dell’uomo era avvenuta almeno tre settimane per via di un colpo di pistola che aveva raggiunto la vittima alla nuca.
I militari dell’Arma hanno, dunque, avviato le indagini, coordinate dalla Procura distrettuale antimafia di Genova, per rintracciare i responsabili del delitto che a due mesi di distanza ha portato all’arresto di due persone. Si tratta, come riporta Fanpage, di un giovane di 27 anni, e di un 44enne. Il 27enne sarebbe ritenuto l’esecutore materiale del delitto, mentre Condoluci sarebbe accusato di favoreggiamento. Al primo, che si sarebbe costituito sentendosi braccato, sarebbe stata contestata, come riporta Fanpage, anche l’aggravante mafiosa per via delle modalità dell’omicidio che gli inquirenti hanno definito una vera e propria esecuzione.
Inoltre sarebbe emerso, contrariamente a quanto ipotizzato inizialmente quando si pensava ad un omicidio legato allo spaccio di droga, che il movente potrebbe essere collegato a questioni personali.
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A condurre verso i due indagati sarebbe stata l’individuazione di un veicolo utilizzato da quest’ultimi il giorno del delitto, circostanza che ha poi consentito agli inquirenti di acquisire ulteriori dettagli sulla vicenda.