Trovati in Veneto tre casi della variante inglese. Il covid non molla il Veneto, dove il numero dei contagi sale a dismisura. Zaia commenta che il virus della prima ondata era diverso rispetto a quello attuale.
Tre casi della variante inglese in Veneto. Ad annunciarlo il presidente della regione Luca Zaia durante la diretta facebook di oggi legata agli aggiornamenti sui dati del covid.
Una scoperta venuta a galla poco prima della Vigilia di Natale dall’Istituto zooprofilattico delle Venezie, di Legnaro.
Nella regione sono stati individuati cinque soggetti che avevano avuto collegamenti con il Regno Unito. Trovati tre casi della variante inglese, due persone di Treviso e una di Vicenza.
E a questa notizia si aggiungono i dati di Natale che registrano 5.010 nuovi casi positivi. Un’impennata che non si riscontrava da metà mese. Il tasso di casi positivi è aumentato del 36,3%. E’ tre volte superiore rispetto alla media nazionale che si aggira intorno al 12,5%.
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Zaia, “Il contagio di oggi non avviene con la mutazione estiva”
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Durante la conferenza il governatore del Veneto ha commentato come la nuova ondata del virus non abbia nulla a che fare con l’attuale diffusione del covid. “Abbiamo scientificamente dimostrato che il virus ‘estivo’ non c’entrava niente con quello della prima ondata e nemmeno con quello che circola adesso”, ha affermato.
Zaia ha poi proseguito evidenziando come le libertà estive non abbiano contribuito all’attuale situazione: “ Si diceva che le feste e la libertà estiva avevano diffuso il contagio. Il contagio di oggi, dai dati in nostro possesso, non avviene con la mutazione che avevamo questa estate”.
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In Veneto nelle ultime due settimane in 37 casi analizzati sono stati trovati 8 genotipi diversi di cui 2 sembrerebbero essere tipici della regione, non trovati in Italia. Questo è quanto spiegato durante la conferenza stampa dalla dottoressa Ricci.