Intervista al campione del mondo ’82, Fulvio Collovati

Abbiamo avuto il piacere di intervistare Fulvio Collovati, ex calciatore e campione del mondo con gli azzurri nell’82.

 

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Fulvio Collovati è stato un difensore che ha militato nelle giovanili del Milan fino alla prima squadra, ha giocato poi con Inter, Udinese, Roma e Genoa ma soprattutto con la Nazionale italiana con la quale ha alzato al cielo il trofeo più prestigioso.

Si è raccontato ai nostri microfoni ripercorrendo la sua illustre carriera ma anche parlando insieme a noi del calcio attuale e ricordando due persone a lui molto care, scomparse negli ultimi mesi: Diego Armando Maradona e soprattutto Paolo Rossi con il quale ha condiviso il Mondiale dell’82.

Collovati confronta il calcio di ieri con quello di oggi: quando è arrivato lui nel calcio professionistico all’età di 18 anni, era “un periodo in cui c’era maggiore cura del settore giovanile rispetto ad oggi che c’è l’integrazione e con così tanti ragazzi è più difficile emergere”.

Le differenze non sono solo nei vivai: “I calciatori attuali si riempiono le tasche, per carità non ci siamo mai morti di fame e abbiamo fatto una vita agiata ma prima era diverso. Oggi parliamo di un calcio che non si riesce più a frenare eppure va frenato perché ci sono moltissime società sull’orlo del fallimento con il bilancio in negativo. E poi è cambiato il rapporto umano perché ci sono tanti filtri, gli addetti stampa, i procuratori e non c’è più il contatto diretto tra il calciatore e la persona. Ricordiamo proprio Paolo Rossi che ci ha fatto vincere il Mondiale con i suoi 6 gol, ha vinto il Pallone d’Oro e il giorno dopo era al bar a prendere il caffè come una persona qualunque”.

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L’emozione del Mondiale e la scomparsa di Rossi e Maradona

 

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Giocare il Mondiale è indescrivibile, non c’è solo l’Italia che ti guarda ma il mondo intero e ti scontri con i giocatori più forti e le squadre migliori del mondo. L’82’ non era l’epoca dei social, non avevamo il cellulare e non potevamo trasmettere subito le nostre emozioni in maniera diretta ma solo attraverso giornali, interviste o televisione che trasmettevano sempre il giorno dopo. Certo, l’emozione diretta viene quando abbracci l’allenatore, fai il giro di campo e alzi la coppa. Quelle sono emozioni indescrivibili. Quell’anno siamo partiti come un’armata Brancaleone, derisi da tutta Italia e poi abbiamo vinto contro i più forti del mondo prendendoci il nostri riscatto.”

Fulvio Collovati ci racconta anche della scelta di allontanarsi dal campo da gioco, non facendo l’allenatore ma commentando e ci dice la sua riguardo il Campionato di Serie A di quest’anno in cui la Juventus sembra non essere più la favorita, dopo 9 anni di supremazia.

Non può mancare un ricordo su Paolo Rossi e Diego Armando Maradona, uno dei suoi più grandi compagni di squadra nel mondiale ’82 e il suo più grande avversario.

“E’ stato un anno duro e difficile, oltre alla Pandemia è stato tragico anche calcisticamente: oltre a Maradona e Paolo Rossi sono scomparsi Mariolino Corso, Gigi Simoni, Pierino Prati e non solo. Maradona è stato il numero uno indiscusso, era il calcio, l’ho incontrato da avversario ma non posso che parlarne bene, aldià di quello che ha fatto nella sua vita privata che sono sue scelte, in campo era sempre leale e corretto, mai polemico.”

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E conclude con il ricordo di Paolo Rossi: “Paolo era un fratello, è un pezzo della nostra vita che se n’è andata, abbiamo fatto due Mondiali insieme, da avversario in campionato l’ho incontrato per dodici anni. Era sempre sorridente, mai negativo, mai triste, un ragazzo solare. Se n’è andato troppo presto, non lo accetti ma purtroppo questa è la vita. Io se sono Campione del Mondo lo devo a lui, ha fatto 6 gol: è stato il suo riscatto ma anche di tutta la nostra Nazionale.”

MELISSA LANDOLINA

L’INTERVISTA COMPLETA POTETE TROVARLA QUI:

 

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