Nel 2020 numerosi sono stati i fenomeni atmosferici estremi registratisi sul pianeta: un meteo anomalo causato dal cambiamento climatico.
A causa della Pandemia da Covid-19, numerose sono state le notizie passate in secondo piano. Prima tra tutte quelle relative al meteo anomalo che la Terra ha registrato nel corso del 2020. A causa del surriscaldamento globale, innumerevoli sarebbero stati i fenomeni estremi registratisi.
Ad essere battuti numerosi record tutti in negativo. Dalla rilevazione dei mesi autunnali più caldi della storia a picchi elevati di temperatura ai Poli. Per non parlare degli incendi che hanno piegato le coste di Australia e Stati Uniti, in particolare la California che ha bruciato per mesi. Nell’Oceano Atlantico, invece, tempeste apocalittiche e nel Mar di Laptev formazione di ghiaccio tardiva con tutte le conseguenze che ne seguiranno.
Leggi anche —> Australia, un fenomeno marino desta non poche preoccupazioni: cosa sta accadendo
Cambiamento Climatico, meteo anomalo nel 2020: tutti i fenomeni estremi registratisi nell’arco dell’anno
Leggi anche —> Quanto prodotto dall’uomo pesa più della biomassa della Terra: la scoperta
È questione di giorni, a breve la World Meteorological Organization (WMO) renderà noto se a livello climatico il 2020 sarà stato l’anno peggiore di tutti i tempi. A mitigare leggermente gli effetti del caldo, ritengono gli esperti sarebbe stata la sopravvenuta Niña, un fenomeno che porta appunto correnti fredde negli oceani.
In ogni caso, a prescindere da questo fattore, a dominare quest’anno sono state temperature atipiche, siccità, incendi e tempeste che non solo si sono fatti più violenti ma anche più frequenti.
Tutto ciò a causa del riscaldamento globale che agisce in maniera costante, riporta il The Guardian, sul clima tanto da determinarne drastici cambiamenti. Annualmente l’aumento delle emissioni prodotte dagli aitanti del Pianeta fanno si che le temperature aumentino e ciò incide sul surriscaldamento. Le attività antropogeniche hanno influito drasticamente, esempio ne è il caldo siberiano nonché nel verificarsi dei fenomeni di incendi boschivi in Australia.
Nel 2020 si è superata la soglia di normalità della temperatura di 1,1°C un dato che lascia poco ben sperare e riapre i timori sul tanto temuto aumento di 1,5°C che potrebbe significare per il Pianeta una discesa verso il baratro.
2020, i fenomeni metereologici disastrosi mese per mese
La redazione del The Guardian ha raccolto tutti gli eventi catastrofici ed i segnali del cambiamento climatico mese per mese dell’anno 2020. Gennaio, riporta, è stato caratterizzato non soltanto da un aumento drastico delle temperature, ma anche da violente inondazioni. In Indonesia sono state evacuate oltre 60mila persone e ne sono morte 20. Anche gli incendi hanno caratterizzato il primo mese dell’anno, si pensi a quanto accaduto in Australia.
Febbraio ha fissato il record della storia, piazzandosi come il più caldo della storia. Nelle zone Antartiche sino ad oggi in quel mese non si erano ma registrate temperature così elevate.
Marzo è stato il periodo degli incendi boschivi, aprile e maggio hanno “conquistato” lo stesso primato di febbraio. Non solo, nel corso del secondo si sarebbe registrata la tempesta più violenta che abbia mai colpito il Golfo del Bengala. Ribattezzata Amphan ha ucciso 130 persone e ne ha fatte evacuare due milioni.
A Giugno si è rilevata la temperatura nell’Artico più alta di sempre. Sono stati 38°C a Verkhoyansk in Russia a determinare la circostanza. A luglio in India i monsoni hanno fatto finire sott’acqua un terzo del Bangladesh. In agosto sono tornate piogge torrenziali da un lato del mondo ed incendi indomabili dall’altra. Settembre ancora fiamme ed inondazioni, questa volta in Africa che hanno colpito 500mila persone. Ottobre ha visto, invece, la più bassa estensione di ghiaccio mai registratasi nella storia. Novembre nefando, invece, per le Filippine dove il tifone Goni ha ucciso 20 persone e ne ha fatte evacuare quasi un milione. Non solo, in Nicaragua si è manifestato il più forte uragano che la storia del Paese abbia mai conosciuto. A questo ne è seguito un altro: la prima volta che nell’Oceano Atlantico succedeva una cosa di tal genere nel mese di novembre. Ancora un ciclone, poi, ma questa volta in Somalia. Infine, dicembre anch’esso caratterizzato da tempeste ed uragani.
Se vuoi essere sempre informato in tempo reale e sulle nostre notizie di gossip, televisione, musica, spettacolo, cronaca, casi, cronaca nera e tanto altro, seguici sulle nostre pagine Facebook, Instagram e Twitter.
In sostanza, quindi, il cambiamento climatico avrebbe distrutto gli equilibri della Natura che adesso si sta letteralmente ribellando. Inondazioni, uragani, tifoni non provocano soltanto perdite economiche ma costano al Pianeta vite umane che si sommano a quelle che sta mietendo il Covid-19.
M.S.