Giallo di Natale, Rosi uccisa in casa. I familiari indagati di omicidio: “Assassino entrato dalla finestra”
Rosina Cassetti è morta la notte di Natale. E’ stata uccisa da un ladro entrato dalla finestra secondo il racconto dei familiari presenti in casa al momento dell’omicidio. Si tratta della figlia, del marito e del figlio di entrambi. Sarebbe entrato dalla finestra della villetta di via Pertini a Montecassiano, in provincia di Macerata. Intanto i familiari hanno nominato i nuovi legali della famiglia, Andrea Netti e Valentina Romagnoli, nominati ieri in sostituzione dei precedenti quattro avvocati che avevano scelto. Il ladro sarebbe quindi entrato dalla finestra della cucina, che aveva segni di manomissione. Intanto sono stati sequestrati i computer e gli hard disk. La vittima martedì aveva un appuntamento presso un centro antiviolenza. Una sua amica, ha dichiarato nei giorni scorsi che lei era spesso isolata in casa.
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La testimone nonchè amica della 78enne vittima, secondo Cronache maceratesi, avrebbe raccontato che la vittima viveva isolata in casa, era emarginata: “Le davano 10 euro al giorno, poteva telefonare ma non poteva ricevere chiamate, le avevano tolto l’uso del giardino le chiavi dell’auto. Era sempre da sola, viveva tra la cucina e il soggiorno di casa”. Il quadro domestico non era idilliaco stando a quanto riporta Cronache Maceratesi. L’appuntamento al centro antiviolenza non sarebbe un caso e comunque è un elemento chiave e da approfondire per gli inquirenti. Sempre sul quotidiano maceratese, nei giorni scorsi si è scritto di una lettera che Rosina avrebbe voluto scrivere all’amica. I fatti però hanno messo la parola fine all’azione di Rosina.
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Non c’è la lettera così come non c’è stato l’appuntamento al centro antiviolenza. Da una parte il racconto dei familiari che parlano di un ladro entrato in casa, dall’altro le parole che la presunta testimone avrebbe raccontato a Cronache Maceratesi.
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