Bacche di ginepro, come usarle e quali sono le proprietà benefiche
Le bacche di ginepro sono dei frutti molto utilizzati in alcuni piatti della cucina tradizionale occidentale ma con questi piccoli semi viola si possono realizzare molti liquori e distillati a partire dal più comune Gin. In più la medicina popolare attribuisce un altissimo valore curativo all’olio ottenuto dalla distillazione dei coni.
In questo articolo ti spiegheremo come utilizzare le bacche di ginepro per fare tisane e decotti profumatissimi e benefici per la salute ma non solo. Ti mostreremo come utilizzarle in cucina per aromatizzare alcuni piatti della tradizione e quali sono le loro proprietà benefiche e curative.
Cosa sono le bacche di ginepro e qual è il loro habitat naturale
Le bacche di ginepro sono frutti carnosi e vagamente simili ai mirtilli, prodotti da alcune piante officinali della famiglia delle Cupressaceae. A maturazione le bacche assumono un colore nero-violoaceo.
Il Juniperus più comunemente noto come ginepro comprende specie arboree e arbustive, tra cui molte spontanee della flora italiana e adatte alla selvicoltura cioè l’insieme delle attività di coltivazione svolte nei boschi.
Si tratta di una pianta con foglie aghiformi il cui portamento può essere arboreo o strisciante a seconda del tipo di habitat in cui la pianta si trova a vivere.
Un portamento strisciante sarà facile da rinvenire là dove agiscono venti impetuosi come ad esempio sui promontori rocciosi mediterranei o alpini dove è possibile che la pianta cresca, ottimo esempio di plasticità del fenotipo in relazione alle condizioni ambientali.
Il ginepro è una pianta con poche esigenze idriche, per cui è facile trovarla in luoghi non facilmente popolabili da altre piante come le montagne, dove le frequenti gelate rendono l’acqua scarsamente disponibile.
In alternativa il ginepro può essere presenti in ambienti mediterranei, dove l’aridità la fa da padrona nei mesi estivi.
La bacca del ginepro ha una storia molto ricca che risale fino ai tempi degli Egizi, quando si usava il ginepro come diuretico. Anche Virgilio ne parla diffusamente definendo la pianta Juniperus, riferendosi ad una terminologia celtica per mettere in evidenza il carattere “aspro” e penetrante dei frutti.
Questa asprezza viene menzionata anche da Plinio quando cita il miele di sapore caratteristico prodotto dalle api che si sono cibate della resina del ginepro. Si dice anche che Annibale lo fece usare per erigere il tempio dedicato a Diana.
Quali sono le proprietà benefiche delle bacche di ginepro
Ginepro: proprietà, uso, valori nutrizionali
Il ginepro è una pianta officinale dalle proprietà antisettiche ed espettoranti, molto usata in cucina ma anche utile come digestivo e contro la tosse. Vediamo insieme quali sono i benefici che queste profumatissime bacche apportano all’organismo.
Intanto iniziamo dicendo che il ginepro ha numerose virtù. Si tratta di un prodotto “stomachico” cioè masticarne le bacche facilita la digestione oltre ad essere un antisettico naturale per le vie urinarie e respiratorie.
Ti basti sapere che è molto usato per la cura della calcolosi urinaria, per sedare la tosse o come espettorante viste le sue proprietà antireumatiche.
Ma il ginepro viene anche usato sotto forma di olio essenziale che viene utilizzato per fare massaggi rilassanti e anti stress. Infatti è stato provato da varie ricerche che massaggiare il corpo con olio di ginepro aiuta a rilassare i muscoli contratti, a previene i crampi e a tonificare i tessuti connettivi.
Viste le sue proprietà espettoranti e visto anche il suo potere calmante, le bacche di ginepro sono ottime per preparare infusi, tisane e decotti che potranno essere consumati caldi e vi infonderanno un senso di benessere e rilassatezza.
Il sapore della tisana di ginepro è unico e in inverno si gusta molto volentieri. Ti basterà riempire un pentolino con circa 200 ml di acqua e aggiungere delle bacche di ginepro, qualche foglia di alloro e (se lo gradisci) un po’ di scorza d’arancia che aiuterà a dare una nota sgrumata alla tua tisana.
Porta il tutto a ebollizione e dolcifica la tisana con un cucchiaino di miele di castagno o di miele di eucalipto. Se non ami il miele usa lo zucchero di canna integrale ma, ti raccomandiamo vivamente, non usare lo zucchero bianco raffinato.
Per quanto riguarda il decotto, invece, ti basterà abbinare le bacche di ginepro ai fichi secchi e le carrube e cambiare il metodo di cottura. Realizzare il decotto alle bacche di ginepro è molto semplice.
Metti in un pentolino 200 ml di acqua e aggiungi delle bacche di ginepro, due fichi secchi tagliati a metà e un baccello di carruba. Fai bollire il tutto per circa 20 minuti e quando l’acqua si sarà scurita spegni la fiamma e copri il liquido.
Lascialo raffreddare e quando il decotto sarà tiepido filtralo e gustalo. Meglio non dolcificare in questo caso perché la presenza dei fichi rilascia nell’acqua molti zuccheri che renderanno la bevanda molto piacevole al gusto.
Le bacche di ginepro nelle ricette tradizionali della cucina occidentale
Devi sapere che le bacche di ginepro sono molto utilizzate in cucina e soprattutto sono ottime per realizzare piatti a base di carne. Per esempio, sapevi che il prosciutto viene aromatizzato quasi esclusivamente con le bacche di ginepro?
Adesso vi daremo qualche idea un po’ particolare per una cena speciale e vi mostreremo come fare alcuni piatti tipici della tradizione occidentale.
Agnello al forno con patate. Si tratta del protagonista di tutte le feste in famiglia, il giorno di Pasqua non può mancare sulle tavole degli italiani. Non solo. L’agnello porta con sé suggestioni e simbologie cristiane tuttora vive e onorate. La preparazione è molto semplice ma richiede solo un po’ di tempo e pazienza. Per preparare l’agnello al forno con le patate, per prima cosa devi marinare i pezzi d’agnello in una ciotola capiente, spremerci il succo di un limone biologico avendo cura di eliminare i semini, versa anche del vino bianco, delle bacche di ginepro schiacciate, uno spicchio d’aglio, due foglie di alloro e due di salvia. Lascia riposare la carne per almeno 30 minuti coprendo la ciotola con della pellicola trasparente. Nel frattempo lava e asciuga un cipollotto e taglialo a pezzetti. Preriscaldate il forno a 200 gradi in modalità statica e occupati delle patate: lavale, asciugale e tagliale a metà. Poi metti le patate in una teglia da forno leggermente oliata e aggiungi il cipollotto e l’agnello con tutti gli aromi. Fai cuocere per circa due ore e il piatto è servito;
Arrosto di maiale alla birra. Questo è un secondo piatto molto saporito preparato con l’arista, il taglio più succoso del maiale, insaporita da fette di pancetta e un’aromatica marinatura alla birra. Per preparare l’arrosto di maiale alla birra però devi iniziare la sera prima di cucinarlo: avvolgi l’arista di maiale con delle fette di pancetta, poi legala con un filo di spago infine infilate un rametto di rosmarino tra lo spago e la pancetta. Metti il pezzo di carne a marinare nella birra e aggiungi le bacche di ginepro. A parte fai un soffritto di sedano, carota e cipolla e quando sarà “biondo” mettici il pezzo di carne e fallo rosolare ber bene da tutte le parti in modo tale da “siggillarlo” e impedire ai succhi della carne di fuoriuscire rendendola secca. Piano piano bagna il pezzo di carne con la birra della marinatura precedentemente filtrata e lascia che la carne si cuocia piano piano. Trascorsi circa 20 minuti la carne sarà cotta. Fai raffreddare e tagliala a fette sottili su un tagliere;
Filetto alla piastra con salsa al vino rosso. Questa è una ricetta golosissima e molto nutriente. Intanto devi procurarti un bel pezzo di carne di prima scelta e prima di cuocerla dovrai marinare la carne in una pirofila con dell’olio extra vergine di oliva. Nel frattempo inizia a preparare la salsa di vino. Trita finemente rosmarino, salvia e timo, sbuccia e trita finemente anche lo scalogno. Versa tutto il vino rosso in un capiente tegame, aggiungi il trito di scalogno, i chiodi di garofano, le bacche di ginepro e il trito di erbe aromatiche. Aggiusta di pepe e unisci al vino anche delle foglie di alloro. Infine fai asciugare il liquido a fuoco vivo fino a ridurlo per circa 15 minuti. Quando il liquido sarà diventato denso filtralo e se vuoi ottenere una crema ancora più densa aggiungi della farina 00 con un colino e mescola facendo attenzione a non formare i grumi. Quando la sansa sarà pronta cuoci il filetto su una piastra rovente. Servilo con una dose generosa di crema e una foglia di salvia.
Drink e cocktail aromatizzati con le bacche di Ginepro
Le bacche di ginepro vengono molto utilizzate dai bar tender per preparare dei cocktail buonissimi e alla moda. Adesso però ti spiegheremo come usarle anche a casa per dei drink fai da te durante una cena con gli amici.
Cominciamo dal drink più famoso in assoluto: il gin tonic. Si tratta di un long drink semplicissimo da fare. Ti bastano solo tre ingredienti: il gin, l’acqua tonica e il ghiaccio.
Il liquore base di questo cocktail è appunto il gin, un’acquavite incolore distillata da cereali, in particolare dal granoturco e aromatizzata con bacche del ginepro, semi di coriandolo e cardamomo.
In un tumbler alto versare i cubetti di ghiaccio per circa un terzo del bicchiere. Aggiungi 40 ml di gin e i 120 ml di acqua tonica. Decorare con una fetta di limone e qualche bacca di ginepro.
Se invece vuoi stupire i tuoi ospiti con un cocktail meno noto ma ugualmente buono puoi realizzare il “Baccabianca”.
In un bicchiere metti le bacche di ginepro, versa del succo di mirtillo rosso e con il mudler pesta insieme i due ingredienti. Aggiungi del ghiaccio e infine concludete con un acqua tonica.
Il nostro consiglio è di gustare questo drink abbinato a una crema di ceci, arricchita da delle briciole di salsiccia o da crostini di pane nero spalmati con del paté di olive.
Decora il tutto con delle profumatissime bacche di ginepro sono il tocco perfetto per arricchire questo coloratissimo drink.
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Le controindicazioni
Come tutte le piante, anche il ginepro ha un certo grado di tossicità.
Per sapere se ne stai abusando oppure no ti basterà fare attenzione a quando “vai in bagno”: se ti capita di sentire un forte odore di violetta, allora sì, forse ne stai abusando.
Ti basti sapere che a dosi elevate l’azione diuretica sull’epitelio renale può determinare stranguria, albuminuria e a volte emorragie del tubo gastro-enterico.
Le bacche di ginepro hanno però anche un altro effetto benefico contro l’alitosi. Una vecchia ricetta consiglia di masticare una bacca di ginepro per tre volte al dì.